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PATERNO' DICE NO ALLA MAFIA, ALLA VIOLENZA, ALLA CRIMINALITA', AL MALAFFARE

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In occassione del 23° anniversario della strage di Capaci, dove vennero uccisi il giudice Giovanni Falcone e la sua scorta, stasera l’intera cittadina di Paternò sarà protagonista di un corteo (che partià alle ore 19 da Via Vittorio Emanuele, zona S. Giovanni e si concluderà a Piazza Umberto) contro la mafia, la violenza, la crimanità e il malaffare. La serata si concluderà al Palazzo Alessi con la proiezione di un docofilm.

Di seguito il testo della lettera aperta che stasera il Comitato Civico “Paternò C’è” condividerà con tutti i paternesi:

“Il 23 maggio di 23 anni fa Giovanni Falcone, sua moglie e la loro scorta, venivano privati della vita per difendere il diritto alla libertà e alla giustizia brutalmente assassinati dalla mafia.
Il 24 maggio dello stesso anno Paolo Borsellino, intervistato durante la manifestazione per la morte del suo collega, diceva a proposito del piacere nel vedere le tante persone presenti “danno un senso alla morte di Giovanni, di Francesca e degli uomini della scorta. Però devono continuare!”.
Oggi la città sente il dovere di onorare con la memoria questo gesto, insieme a quelli compiuti successivamente da tante altre persone che hanno compiuto lo “straordinario” atto di fare una scelta con coraggio: quella di stare da una parte piuttosto che dall’altra e di assumersene le conseguenze.
Oggi la città sa che il modo più sensato di onorare quella memoria è dare un significato a quei sacrifici, continuando quotidianamente a ripetere quel gesto “straordinario” che è fare una scelta e seguirla col proprio impegno, perché sono la continuità nell’impegno e nell’onestà che possono segnare una discontinuità con la mafia, la violenza e il malaffare.
Oggi c’è una città che sa di aver fatto convintamente quella scelta e che la porta avanti nonostante questo spesso comporti conseguenze quali la delusione, la fatica, l’isolamento, il rischio di pericoli.
Oggi c’è una città che crede alle parole di Falcone quando diceva che la mafia è un fenomeno umano e che esiste il modo di farla tramontare, che sa che quel modo sta nell’avere il coraggio di denunciare, nel prendersi cura della comunità, nell’essere segno di contraddizione, nel rispettare le regole, nell’educare per costruire cittadini più responsabili e determinati a scegliere ogni giorno il bene anziché il male.
Oggi c’è una città che cerca costantemente, certo con fatica e difficoltà, ma con costanza a mettere in pratica questo principio a cui crede, con la passione di chi vuole donare un mondo migliore a quelli che verranno dopo, perché in fondo non hanno ancora fatto nulla di male per non meritarselo.
Oggi c’è una città che non si vuole piegare, rigettando l’indifferenza.
Oggi c’è una città che ha finalmente capito che la mafia e il malaffare vanno, sì, combattuti con la repressione che elimina i sintomi della malattia, ma che è necessario mettere in campo gli strumenti per estirparli alla radice e curare e prevenire la malattia.
Oggi c’è una città che ha capito che la vera forza la si trae da una stretta , fraterna, alleanza tra cittadini e istituzioni e che vuole coltivarla.
Oggi c’è una città che sente forte il bisogno di reagire e che, alla luce della convinzione del valore della collaborazione tra istituzioni e cittadini, chiede gli strumenti per poterla mettere in atto, un dialogo continuo, un incoraggiamento, un sostegno. Chiede una maggiore presenza dello Stato e si impegna a far proprio sempre di più il concetto che il cittadino con i suoi valori è il primo, e più importante, presidio dello Stato.
Oggi c’è una città, che non vuole essere solo città ma anche comunità, perché essendo comunità troverà la forza e il coraggio di combattere e di vincere i nostri mali.
Oggi c’è una città che si stringe unita e coesa attorno alle sue istituzioni locali per chiederLe un maggiore supporto per tutti coloro che nelle forze dell’ordine oggi si sacrificano con impegno e dedizione per la sicurezza pubblica insieme con l’introduzione di nuove strategie di collaborazione.
Oggi c’è una città, facciamo in modo che ci sia anche domani e per sempre.

Nell’esprimere il nostro forte sentimento antimafia Le chiediamo inoltre, Prefetto, per mezzo del nostro Sindaco, alcuni semplici, ma per noi importanti, atti di sostegno concreto:
1. La presenza Sua e del Procuratore della Repubblica a Paternò per dimostrare alla città la presenza tangibile dello Stato;
2. Un rafforzamento delle forze dell’ordine con un aumento stabile e permanente del numero di carabinieri nella compagnia;
3. Una organizzazione di servizi aggiuntivi costanti come l’invio di pattuglie di polizia stradale, per i controlli di viabilità e rispetto delle regole del codice della strada, e di polizia di stato per il pattugliamento notturno della città;
4. La trasformazione della locale Tenenza della Guardia di Finanza in Compagnia.”

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