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A Catania presentata l'app per contrastare la violenza sulle donne

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Prevenire e contrastare la violenza sulle donne attraverso uno strumento moderno e facilmente accessibile a chiunque disponga di uno smartphone: è questo l’obiettivo di S.H.A.W. (Soroptimist Help Application for Women) la app gratuita ideata da Soroptimist, organizzazione internazionale che opera a favore dei diritti delle donne, e presentata nella sala consiliare di Palazzo degli Elefanti.
L’ APP, che è tradotta in 12 lingue, prevede una serie di tasti dedicati al pronto intervento e alla localizzazione in caso di immediato pericolo come il 112, numero di emergenza attivo in tutti gli stati membri dell’Unione europea, e il 1522, snodo operativo delle attività di contrasto alla violenza di genere e stalking istituito dal Dipartimento per le Pari Opportunità e accessibile da tutto il territorio nazionale 24 ore su 24, nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo, russo e arabo.
La app contiene anche una sezione dedicata ai centri antiviolenza accredidati su tutto il territorio italiano e una in cui sono sintetizzati i principali aspetti legislativi relativi ai reati di violenza e stalking, oltre ai percorsi di Codice Rosa presenti in alcune aziende ospedaliere.
Alla conferenza stampa hanno partecipato  il sindaco Enzo Bianco e il rettore dell’Università di Catania Giacomo Pignataro, che hanno patrocinato il progetto, l’assessore alle Pari Opportunità Valentina Scialfa e, per il Soroptimist club Catania, la presidente Licia Aresco, la coordinatrice del progetto Maria Silvia Monterosso e Rina Florulli. Nel corso dell’incontro è stato consegnato il Premio Soroptimist d’Italia a Maria Andaloro per l’iniziativa Posto Occupato.
“Uno strumento moderno – ha detto il sindaco Bianco – che potrà incidere su un problema complesso e delicato, amplificato anche da resistenze culturali da abbattere, a partire dal muro di omertà che spesso circonda i casi di violenza. Dobbiamo quindi promuovere una nuova cultura: non sarà facile, ma tutti insieme, istituzioni, associazioni, scuola, famiglie, ci riusciremo”.
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