In fondo, non importa tanto l’accezione se poi il senso è sempre quello: colmare un vuoto, ma questa volta non interiore.
Protagoniste delle scena le transenne paternesi che ormai da mesi, forse troppi, hanno perso la semplice funzione di “barriera”, atta a regolare il traffico o limitare lo svolgimento di alcuni eventi, per diventare un copri tombino.
Se i ladri da una parte, come sciacalli, li estraggono, o nel tentativo di farlo, distruggono il manto stradale, dall’altra, per questioni economiche e di bilancio, l’amministrazione cura il problema con “cerotti” provvisori.
Saranno forse dei guaritori dell’asfalto? Dei moltiplicatori di cemento? Chissà!
Si stavano valutando strade diverse e definitive, sostituire il materiale attuale con uno meno appetibile. Il nuovo sistema dovrebbe rattristare i saccheggiatori, non più attratti come allodole dagli specchi.
Intanto, tutto tace o forse si muove in sordina.
Fiduciosi di nuovi risvolti, ci permettiamo di consigliare ( fino a problema risolto) una strada alternativa: il salto della transenna.
Almeno le strade non daranno più il senso dell’abbandono, ma di un potenziamento della città.
Cultura e società
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di Alessio Vitanza Una nota di merito va riconosciuta alla conferenza che si è tenuta