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RIRO, liste di proscrizioni per razzisti e omofobi

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In un tranquillo pomeriggio di dolce far niente, tra lo stanco e lo svogliato faccio il mio solito giretto su Facebook, tutto normale quasi noioso.
Ad un certo punto mi imbatto su una notizia tanto bizzarra che faccio fatica a credere vera. All’inizio mi pare una notizia fasullo-satirica di “Lercio”.
Approfondisco e invece è tutto vero. Un gruppo di anonimi giustizieri ha dato vita al “RIRO”, acronimo per Registro Italiano Razzisti e Omofobi.
Tale registro si comporta come un vero e proprio libro nero sul web dove compaiono nomi, cognomi, foto e ubicazioni con relative prove e capo d’accusa di chiunque osi contraddire il verbo di una certa corrente libertaria.
Fanno capolino anche Malgioglio e gli stilisti Dolce e Gabbana, anche loro, pur essendo omosessuali, tacciati di omofobia. La loro colpa? Sono contrari ai matrimoni e alle adozioni gay.
Chiunque osi discostarsi dal pensiero unico mainstream viene subito denunciato e inserito nel registro. Vi è finita anche la leader di Fratelli D’Italia, Giorgia Meloni, che subito replica all’accaduto, rivendicando la propria libertà di pensiero e minacciando querela per diffamazione.
Staremo a vedere come finisce. Intanto resta lo smarrimento per come gli appartenenti ad una certa corrente di pensiero, che si dice per la libertà, sia invece assolutamente intollerante a chiunque abbia un pensiero discordante. Strano comportamento per individui che in genere fanno dell’anti-fascismo, anche con una certa trita e ritrita retorica, una loro bandiera (giusto per rinfrescare la memoria, i gay sono stati perseguitati pure da regimi di sinistra, anche se qualcuno fa finta di non ricordarlo)
In questa società moderna ormai si vuole etichettare tutto e manca ciò che dovrebbe essere sempre messo al primo posto: la tolleranza e il rispetto per il prossimo.