Una missiva indirizzata al Comune di Paternò, al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale e a tutti i Consiglieri, al Presidente della Commissione Bilancio, unitamente agli uffici di competenza della Regione Sicilia che ha per oggetto ancora il Bilancio di previsione 2015. Tra i firmatari, immancabilmente, Nino Naso in qualità di promotore e firmatario di una proposta deliberativa di iniziativa popolare avente ad oggetto l’azzeramento dell’addizionale Irpef.
Si legge “ i sottoscritti[…] sgomenti prima perché gli organi istituzionali hanno disatteso e deriso migliaia di firme apposte dai cittadini paternesi su detta proposta, sgomenti adesso per le motivazioni espresse da due componenti dell’organo di revisione nella propria comunicazione di dimissioni, rimangono allibiti di fronte all’assoluta sfrontatezza con la quale l’Amministrazione Comunale continua ad ignorare le possibilità esistenti per evitare ulteriori balzelli ai cittadini e contemporaneamente, recuperare somme di spettanza dell’Ente. Se le affermazioni rese dall’organo di revisione, prima e dopo la comunicazione di dimissioni da parte di due componenti dello stesso, fossero strumentali e mistificatorie, come asserito dal Sindaco, non si comprende come la Corte dei Conti, Sezione del Controllo, le abbia considerate attendibili […]con delibera n.214/2014 che così riporta:
“Risulta confermata, con riferimento alle partecipazioni detenute dall’Ente, la carenza di informazioni e di dati sugli organismi partecipati”,
“… emerge la sussistenza a carico della stessa società “(AMA spa)” di un debito quantificato dal settore legale e contenzioso dell’Ente pari a € 1.555.073,55 (nota prot. 202 del 05 febbraio 2010) per somme liquidate dal Comune derivanti da sentenze definitive)”. […]
“Adesso il Consiglio Comunale è chiamato ad approvare il Bilancio di previsione 2015 senza prevedere l’incasso delle somme attese dall’AMA spa e disattendendo quanto dallo stesso adottato pochi mesi fa con la deliberazione n.9 /2015.
Ancora più grave, secondo i firmatari, è che disattendendo le misure correttive richieste dalla Corte dei Conti, si rischia di cagionare un danno patrimoniale non indifferente al Comune di Paternò.
In sostanza “qualora il Consiglio Comunale decida di adottare il bilancio di previsione 2015 […] non solo assume responsabilità contabili per il mancato recupero delle somme in questione, ma adotterebbe un bilancio non veritiero, né attendibile, in violazione dei basilari principi del vigente ordinamento contabile”.
Si invita pertanto “il Consiglio Comunale ad adottare un bilancio di previsione che tenga conto delle prescrizioni gestionali raccomandate dalla Corte dei Conti… prevedendo in entrata l’importo di € 1.555.073,55 proveniente dall’AMA spa”.
Cultura e società
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