Compito unitario è il progetto messo in atto da Ornella Peri, dirigente scolastico del primo circolo didattico di Paternò “Giuseppe Lombardo Radice”. Il progetto annuale (come ci è stato spiegato dal vicario Antonio Coluccio e dalla collega Anna Lamberti) è suddiviso per bimestri e temi, e ha lo scopo di far conoscere agli alunni le tradizioni della nostra isola attraverso ricostruzioni storiche di eventi, realizzazioni di oggetti, e utilizzando differenti strumenti artistico-educativi quali la musica, le arti visive, la letteratura.
Il progetto (coordinato dagli insegnanti) prevede il coinvolgimento dei genitori, che diventano maestri per un giorno secondo le loro competenze.
Si tratta di un’iniziativa lodevole, che consente ai bambini la conoscenza fondamentale delle proprie tradizioni, e offre loro la possibilità di migliorare l’approccio relazionale attraverso il lavoro di gruppo; permette ai genitori di sentirsi parte di un sistema, di viverlo da dentro.
Questo bimestre ha come tema il Natale e le antiche tradizioni a esso legate, tradizioni calde e suggestive che rischiano di andare perdute; e fra queste la novena e la figura dello zampognaro.
Ogni interclasse ha il compito di realizzare un piccolo progetto adeguato alle capacità anagrafiche degli alunni. Sarà compito delle quinte classi raccogliere, in opuscolo, il materiale prodotto dal lavoro di gruppo.
Zona Franca ha scambiato due chiacchiere con alcuni genitori impegnati nella realizzazione di una “cona”. Il signor Angelo La Delfa coordinava il lavoro degli altri: Salvatore Messina, Giuseppe Messina, Lucia Sorriso, Consuelo Longo, Tiziana Pappalardo. L’atmosfera fra questi genitori era cameratesca, e piacevole da osservare.
Il signor Salvatore Messina ci ha raccontato la “cona”, l’addobbo delle edicole votive che un tempo veniva realizzato nei quartieri con tralci di pungitopo, rametti di agrumi, dolcetti e frutta secca. Dal 16 al 24 dicembre, davanti alla cona, gli zampognari suonavano la novena. Alcuni di noi, ci spiegano le signore, conservano memoria di questi momenti di bella atmosfera, dal racconto dei nonni. Tutti loro si dicono lieti della possibilità di recupero della memoria e di conoscenza e collaborazione che questo progetto offre. Il signor Giuseppe Messina conclude dicendo: “i bambini sono il futuro, ma il futuro senza la tradizione è un niente, senz’anima”.
Zona Franca condivide il pensiero, e approfitta per porgere un augurio di buona vita ai bambini e alle loro famiglie.
Cultura e società
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