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Paternò, tra visioni e programmi. Intervista all'assessore Milicia e al consigliere Mannino

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Il piano regolatore è lo strumento che disciplina la trasformazione del territorio comunale e quindi l’attività edilizia che in esso si può compiere. Per essere chiari, la sua funzione è quella di prevedere lo sviluppo della popolazione di un territorio e il suo sviluppo economico, dettando le linee guida per gli interventi che in esso si possono realizzare sia dall’amministrazione per la collettività, sia da parte del privato cittadino. In Sicilia la maggior parte dei Comuni possiede un piano regolatore fuori moda, ancora prima dell’entrata in vigore. Un malcostume dovuto principalmente al percorso turbolento della legge regionale sull’urbanistica e in qualche caso ad amministrazioni “sorde” che hanno fatto dell’incertezza delle regole uno strumento che inevitabilmente si affida al principio della discrezionalità.
Zona Franca ha chiesto lumi all’assessore all’Urbanistica Salvatore Milicia e al Consigliere di opposizione Ezio Mannino per capire in che direzione andrà Paternò da un punto di vista urbanistico.

Assessore Salvatore Milicia

Assessore Milicia, a un anno dal suo insediamento, un primo bilancio sul lavoro svolto. Quali progetti di pianificazione sono stati elaborati e quali iter procedurali conclusi tra quelli ad alta priorità?

“Dobbiamo inquadrare questi temi nel contesto storico e normativo in cui viviamo. Oggi infatti gli enti pubblici devono essere capaci non tanto di costruire strumenti di programmazione rigidi che ingabbiano l’iniziativa privata, ma strumenti flessibili che diano le  direttive generali per lo sviluppo sostenibile di un territorio, e rispondente alle proprie potenzialità. Abbiamo puntato con forza a proseguire il lavoro avviato nei primi anni di amministrazione per dare certezza e rapidità di risposta ai cittadini nel rapporto con l’amministrazione pubblica, e avviato l’iter per il PRG. Poi ci sono alcuni strumenti indispensabili a cui abbiamo lavorato con successo, come il Piano cimiteriale, che non era mai stato aggiornato in quasi 20 anni, e il Piano di protezione civile è in dirittura d’arrivo”.
Quali sono le priorità che ha individuato per avviare la riqualificazione urbanistica della città e con quali strumenti operativi?
“Innanzitutto occorre partire dal centro storico e dalla possibilità di intervenire sugli immobili abbandonati o degradati con minori vincoli. Alcune aree marginali della città invece possono essere riqualificate con un intervento più attento sulle aree pubbliche, migliorando la qualità della vita dei quartieri per incoraggiare poi una trasformazione urbana complessiva”.
 
La città di Paternò deve essere ripensata –  anche in funzione dell’appartenenza alla città metropolitana – e invece viene svuotata di tante strutture necessarie: ospedale, tribunale, Serit, Inps, ecc. Si rischia di essere emarginati, perdendo competitività.
“Io penso invece che questa città deve cambiare prospettiva, proprio pensandosi già integrata alla città metropolitana, e puntando a servizi e strutture che non siano semplici uffici decentrati, ma che catalizzino utenti da tutta l’area metropolitana, anche dalla città, per la loro qualità e rilevanza. Non dimentichiamo che bellezze naturalistiche come le salinelle o impianti sportivi come la piscina comunale attraggono già oggi utenti e visitatori dall’intera area metropolitana”.
 
 
Consigliere Ezio Mannino
Consigliere Mannino, l’opposizione ha più volte chiesto di avviare e concludere l’iter per la revisione del PRG. Quali azioni politiche intendete portare avanti, per sollecitare l’Amministrazione Comunale in tal senso?
Sulla pianificazione urbanistica questa Amministrazione più che programmare riesce solo ad “arrancare” in quanto priva di una  visione organica dello sviluppo urbano del nostro territorio.
La mancata revisione del PRG rappresenta uno dei maggiori ostacoli per la ripresa economica  in termini di commercio ed artigianato, e nello stesso tempo ha come conseguenze un  centro storico fatiscente, una zona di espansione bloccata dagli eccessivi costi di edificazione  e da una macchina burocratica estremamente complessa e complicata.
Le nostre battaglie per la revisione  del PRG sono state disattese da un’ Amministrazione sorda che ad oggi ha dimostrato di non capire la necessità di intervenire su uno strumento urbanistico obsoleto ed anacronistico.
Continueremo la nostra battaglia in Consiglio Comunale  e  attraverso l’Assessorato Regionale Ambiente e territorio, per scuotere l’Amministrazione richiamandola al proprio dovere.
Lei rappresenta, insieme ai suoi colleghi, i bisogni e le aspettative degli elettori. Avete previsto occasioni per sentire e raccogliere le istanze di imprenditori, commercianti, associazioni di categorie al fine di rendere più coerente il piano della città del futuro con le istanze raccolte? 
L’Azione  che metteremo in campo non sarà solamente di natura politica: chiederemo supporto alle categorie sociali che rappresentano il tessuto vitale  della nostra Città.
Abbiamo già avviato una prima fase di condivisione e consultazione con i cittadini, con l’umile obiettivo di scrivere il futuro di Paternò.
Con il movimento Politico Cittadino  “Paternò On” abbiamo somministrato un questionario dal quale è emerso che anche il Cittadino comune sente l’esigenza di uno sviluppo economico che passa dalla pianificazione del territorio.
Chiederemo, mediante un’apposita delibera di Consiglio Comunale, la riduzione degli oneri di urbanizzazione per la realizzazione degli immobili nella Zona Residenziale di Scala Vecchia che rappresenta oggi un grossissimo ostacolo economico al rilancio della zona di espansione.
Quali sono le sue proposte per uscire da questo momento critico? Quali possono essere i nuovi scenari per ridare vita a questa città?
Paternò oggi non possiede né la forza del fiorente passato economico, né la “destinazione” che è la proiezione verso qualcosa di nuovo, rispetto a quanto ereditato.
E’ necessario ritornare alle proprie radici e avviare una politica di leadership attraverso la costituzione di un Libero Consorzio che possa ribattere alla Città Metropolitana di Catania aggregando i paesi accomunati da tre fattori naturali :“Etna-Simeto-Piana” .
E’ necessario ripensare a un piano commerciale capace di attrarre investimenti. Lo sblocco dell’Edilizia mediante la revisione del Piano Regolatore, e con esso la riorganizzazione dell’apparato burocratico, da sempre una nota dolente,  è una battaglia che ha visto perdere diverse amministrazioni di diverso colore politico almeno negli ultimi 20 anni.
Sul versante della politica Economico-Finanziaria è necessario contrarre la spesa pubblica e aumentare le entrate con un potenziamento e miglioramento dei servizi, come ad esempio l’esternalizzazione dei servici Cimiteriali, strisce Blu, ed il potenziamento del piano della pubblicità e dei passi carrabili.
Chi Amministra una Città deve essere capace di intercettare finanziamenti per le infrastrutture provenienti dalla Regione, Stato e soprattutto dall’Unione Europea e non perseguire la strada semplice e mediocre dell’indebitamento mediante Mutui a carico dei Cittadini, e deve infine raccogliere e trasmettere   fiducia ai privati che vogliono investire risorse per lo sviluppo del proprio territorio.
 
 
 
 

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