Approvata la Legge per il ‘Dopo di noi’, destinata ai disabili gravi che restano senza genitori. La votazione a Montecitorio si è conclusa con 374 sì e 75 no per poter arrivare al Senato ed entrare in vigore entro Pasqua. “L’obiettivo di questa legge – precisa la presidente del Comitato diritti umani della Camera – che rispecchia la direttiva dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità, divenuta esecutiva nel nostro Paese con una legge del 2009, è quello di sostenere per quanto possibile la vita indipendente del disabile e di impedirne la segregazione, escludendo qualunque intervento che porti all’istituzionalizzazione, quando non sia strettamente necessario. Da qui la necessità di puntare a percorsi di sostegno in luoghi che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa familiare, mantenendo il più possibile le abitudini delle persone con disabilità e rispettando le sue volontà”. Sono previste agevolazioni tributarie per i trust (strumento giuridico per gestione del patrimonio) costituiti in favore di persone con disabilità grave e, per le famiglie con parenti disabili gravi, l’importo relativo ai premi per le assicurazioni sul rischio di morte passerà da 530 a 750 euro. E sono proprio queste le misure che destano maggiori perplessità. I genitori che non hanno un patrimonio da lasciare ai loro figli temono che, quando non ci saranno più, il futuro dei ragazzi sia il ricovero in istituti o piccole residenze protette. «Trust non vuol dire che si va ad arricchire fondazioni e assicurazioni – afferma Ileana Argentin, prima firmataria di una proposta di legge poi confluita nel testo unificato approvato dalla Camera – . Quei genitori che vogliono lasciare appartamenti ai loro figli potranno farlo anche ospitando altre persone con disabilità che, per esempio, abitano nello stesso quartiere ma non hanno la casa. La legge nasce per dare un sostegno ai familiari – anche durante la loro vita – e aiutarli a pianificare un percorso futuro per i loro figli quando loro non ci saranno più». Un’alternativa infatti è quella di scegliere case famiglia o gruppi appartamento che riproducano le condizioni abitative familiari. «Niente più nosocomi o Residenze sanitarie assistite, a meno che non siano scelte» sottolinea Argentin, che aggiunge: «Il testo originale è stato emendato, certo, ma i genitori non devono allarmarsi perché avranno più libertà di scelta di quel che pensano. Spiegheremo meglio la legge e le opportunità che offre. La vera novità – conclude Argentin – è che per la prima volta c’è un fondo sociale, pubblico, per il “dopo di noi”. La legge di stabilità ha già previsto per il 2016 uno stanziamento di 90 milioni. Un traguardo importante che potrà restituire serenità a tanti genitori disperati».
Cultura e società
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