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Sport, amico dei bambini e compagno di studio

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(infografica: Agostino Laudani) .
Un’ora di sport due volte la settimana migliora del 10% l’attenzione e il rendimento dei bambini e degli adolescenti in classe. E non lo dice Zona Franca ma a dimostrarlo è una ricerca condotta dall’Università dell’Illinois pubblicata su Pediatrics. Lo studio, dati alla mano, ha dimostrato che negli sportivi si attivano maggiormente le aree del cervello responsabili dell’attenzione e della flessibilità cognitiva.
Ma come scegliere l’attività fisica più adatta per i propri figli?
Chi opera nell’ambito sportivo sa che una delle preoccupazioni più sentite dai genitori è quella di trovare lo sport “completo”. In effetti non esiste uno sport veramente completo in senso assoluto, in quanto ogni attività fisica promuove nel praticante certe caratteristiche a discapito di altre.
Neanche il nuoto, per tanto tempo considerato omnicomprensivo, può fregiarsi di questo titolo, perché, ad esempio, non interviene su importanti qualità quali l’abilità di coordinare il corpo rispetto allo spazio circostante, la propiocettività, la capacità di saltare, correre o lanciare oggetti e la capacità di socializzare e di lavorare insieme agli altri per un obiettivo comune.
Ma allora, quale sport scegliere ed a quale età cominciare l’avviamento sportivo?
Per prima cosa occorre capire se la richiesta di svolgere un’attività fisica organizzata proviene dal bambino o dal genitore.
Normalmente i bambini, intorno ai 4 -5 anni , mostrano una naturale volontà di muoversi ma sono spesso i genitori a scegliere quale sport far praticare, magari per motivi di comodità organizzativa nella gestione familiare. I risultati, in questo caso, non sono sempre esaltanti , con frequenti casi di abbandono precoce della disciplina e situazioni in cui il piccolo praticante non si sente a proprio agio.
Il bambino deve innanzitutto divertirsi sviluppando un sano agonismo che attutisce le ansie individuali e favorisce l’inserimento sociale. Qualche consiglio:
EVITARE LE SPECIALIZZAZIONI PRECOCI Il bambino ha bisogno di arricchire il proprio “bagaglio” motorio sperimentando l’attività a lui più congeniale.
SCEGLIERE ISTRUTTORI QUALIFICATI, attenti conoscitori dei bisogni dei bambini nelle rispettive fasce di appartenenza.
PRATICARE SPORT MA SENZA ECCESSI , se esasperata l’attività fisica può sfociare in patologie anche serie (ansia, frustrazione, sindrome da paura dell’insuccesso)
Per quanto concerne le discipline da scegliere il panorama delle offerte è piuttosto variegato: dalle arti marziali, per molto tempo considerate attività violente e invece molto utili allo sviluppo dei bambini che imparano a controllare la propria aggressività , ai giochi di squadra come il calcio , il basket , la pallavolo e il baseball, che facilitano la socializzazione e in cui il praticante deve afferrare, guardarsi attorno, prendere decisioni, capire quello che sta accadendo attorno a lui. Intramontabile il nuoto che sviluppa l’“acquaticità”, cioè la capacità istintiva di muoversi a proprio agio nell’elemento acqua acquisendo maggiore consapevolezza del proprio corpo, anche se , in ogni caso, dovrebbe essere abbinato ad attività motorie svolte fuori dall’acqua. Innegabili i benefici della
danza: corretta postura, movimenti aggraziati, senso del ritmo e sviluppo muscolare armonico sono solo alcuni dei vantaggi riservati ormai non solo alle bambine ma anche ai bambini che sempre più spesso la praticano già dalla tenera età.
L’ultima frontiera, come spesso accade, proviene dagli Stati Uniti: si tratta dell’allenamento funzionale, che in età evolutiva con l’attrezzatura tipica del functional training, consente di fare un lavoro eccezionale che accompagna il bambino in tutto il suo sviluppo psico-motorio. Non di rado è possibile notare che spesso i bambini mancano di abilità di base come saltare con la corda, stare in equilibrio, camminare e correre sapendosi fermare in tempi e spazi utili, afferrare e lanciare di forza e di precisione, colpire, calciare, rotolare, appendersi, arrampicarsi, scavalcare e sottopassare. L’allenamento funzionale sviluppa queste abilità e lo fa con naturalezza e in assenza di carico, sottoponendo il piccolo praticante a esercizi consoni alle sue potenzialità, sviluppando la coordinazione e la lateralità, ma soprattutto lo abitua a raggiungere degli obiettivi, e lo fa sotto forma di gioco . E imparare giocando è il modo migliore e più efficace di imparare.
foto pag 23
michela

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