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Scomparso il maestro Di Mauro, pittore del carretto siciliano

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(Aci Sant’ Antonio) La tradizione di dipingere il carretto siciliano perde con la scomparsa, qualche giorno fa,  del maestro Di Mauro Domenico, una grande fetta di storia della tradizione siciliana. Sin dal XIX secolo fino alla seconda metà del XX secolo, l’uso del carretto è considerato parte delle usanze siciliane per trasportare i frutti della terra dopo i raccolti. Esso viene costruito con diverse qualità di legno, arricchito spesso con decorazioni pittoriche che rappresentano le gesta cavalleresche, mitologiche, storiche o romanzesche che caratterizzano il carretto siciliano, diventando una vera e propria iconografica del folclore siciliano. Rispettando la tradizione dei racconti della storia della sua terra, il maestro Di Mauro è diventato un vero e proprio punto di riferimento e la sua bottega obbligatoria per molti turisti desiderosi di ammirare le opere ed il talento di “zio Minicu”, così affettuosamente soprannominato dai propri compaesani.  Apprezzamenti anche  da personaggi illustri come Carlo Levi, Salvatore Quasimodo, Pier Paolo Pasolini e re Gustavo di Svezia.
La tradizione del carretto siciliano, sebbene in via di estinzione, esiste ancora: centro indiscusso di tale arte rimane Aci Sant’Antonio (CT), che vanta il nome di altri pittori di carretti quali Raimondo Russo e Nerina Chiarenza, Zappala Antonio, il maestro Salvo Nicolosi allievo della bottega dei maestri e il pittore anch’egli sant’antonese Gaetano Di Guardo autore di scene dalle gesta cavalleresche come l’antica ”scuola” dei mastri artigiani prevede. In provincia di Catania, a Giarre, opera un giovane maestro pittore, Damiano Rotella, che custodisce la pittura catanese nella variante ionico-etnea. In provincia di Messina, a Santa Teresa di Riva, opera il maestro pittore, Giovanni Remato, artista poliedrico della scuola ionica messinese. Nella cittadina di Barrafranca in Provincia di Enna, vive e opera il Maestro pittore Roberto Caputo, artista poliedrico che spazia ampiamente dallo stile Palermitano allo stile Catanese con grande talento e maestria. A Ragusa lavora il maestro Biagio Castilletti che, oltre alla pittura, applica un altro mestiere relativo al carretto in via di estinzione: il bardatore, colui che produce le bardature dei cavalli. A Catania un esponente di questo mestiere è il maestro Francesco Giustolisi. A Paternò la tradizione continua grazie a fratelli Forte e Flavia Pittalà.