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La risposta di una moglie alla prostituta April Adams

francamente

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Quando si scrive delle donne bisogna intingere la penna nell’arcobaleno e asciugare la pagina con la polvere delle ali delle farfalle”
(Denis Diderot)
Leggendo le pagine delle notizie in rete mi ha molto colpito un articolo pubblicato da Vanity fair  .La nota rivista riporta la risposta di una moglie che ha ricevuto una lettera da una nota prostituta newiorkese Aprile Adams, che , a suo modo, le spiega che gli uomini ricorrono al sesso a pagamento perché spesso le mogli si sottraggono all’amore fisico e che tutto questo comunque non sarà mai motivo di crisi per il loro matrimonio. Ritengo davvero geniale e piuttosto intelligente, la risposta che la moglie coinvolta decide di dare. Risponde al marito e non certo ad altri, con parole che sono di insegnamento e di riflessione a tutti noi: Riporto la lettera integralmente, per dare la possibilità di crearci ognuno di noi una propria opinione
Cara April, che in una lettera hai scritto a noi mogli spiegandoci perché i nostri mariti ci tradiscono, avevo pensato di indirizzare queste parole a te, ma poi ho cambiato idea. Scrivo a mio marito perché è a lui che voglio parlare. Caro marito mio, quando ho letto la lettera di April Adams, la prostituta di New York che ha scritto a noi mogli spiegandoci il perché alcuni uomini scelgono di andare a letto con loro, mi si è raggelato il sangue. Perché io sono proprio una di quelle mogli lì: quelle che non fanno più l’amore ogni sera. Ma non posso chiederti scusa per questo. E so (spero) che nemmeno tu le vuoi le mie scuse. Immagino che April sappia tante cose degli uomini, ma non sa, per esempio, che io e te, la sera, adesso, invece di fare l’amore, leggiamo una storia insieme al nostro piccolo Mattia che ci impiega circa 30 lunghissimi minuti per addormentarsi tra i suoi «Pecchè mama? Pecché papà?». Sexy, eh? Non sa nemmeno che mentre io finisco di riordinare, tu lavi i piatti e quando cerchiamo di guardare la prima puntata di Fargo insieme, nel letto, io crollo dal sonno al minuto 3 e tu al 5, forse. So che vorresti fare l’amore di più. Lo so benissimo. Io pure vorrei che mi organizzassi weekend romantici più spesso, o che mi corteggiassi come facevi una volta. Ma allora, invece che andare con un’altra donna, facciamo così: io cerco di stare sveglia fino ai titoli di coda di Fargo per poi dedicarmi a noi e tu mi inviti a cena fuori. Per esempio, l’altra mattina mi ero messa un vestitino carino, uno di quelli che una volta avresti fatto i tuoi soliti fischi da cretino. Non te ne sei nemmeno accorto. Lo so perché: eri intento a mettere la sciarpa a Mattia che scappava in tutte le stanze della casa. Però, vedi, non cerco un uomo a ore per questo, no? È vero, noi facciamo sesso tre volte la settimana solo in vacanza, ormai. Ricordo anche io, dieci anni fa, quando tutto era appena iniziato, quanto ci cercavamo, quanto ti cercavo. Ma le cose cambiano, i tempi e le responsabilità pure. Non so se sei mai andato a con un’altra donna, direi di no, ma mai avere certezze in questa vita. La verità è che vorrei tanto continuare a credere che tu non mi abbia mai tradito e che non lo farai mai. Per nessun patto solenne firmato davanti a Dio, ma solo perché io ti amo ancora come in quei giorni in cui facevamo l’amore tutta la notte. Anzi: ti amo di più. Credo che lo stato di salute di una relazione dipenda da entrambi i componenti della coppia. Trovo quindi che sottoscrivere una frase del tipo «Lui va con una prostituta perché tu non fai l’amore tre volte a settimana», sia un po’ offensivo non solo per la donna. Non viviamo nel 1910 dove la moglie aveva il dovere di soddisfare il proprio marito e tenere pulita la casa. Preferisco pensare che noi ci soddisfiamo a vicenda, cercando di venirci incontro. Comunque, ringrazio April per avermi fatto riflettere sul nostro rapporto. Magari, stasera facciamo anche l’amore, che dici?

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