In prossimità del referendum del 17 Aprile, Zona Franca ha scelto di ascoltare i cittadini: gente comune, professionisti, docenti, presidenti di associazioni. Nel  rispetto delle opinioni di tutti, invitiamo chi ne avesse voglia a inviarci le proprie considerazioni.
Intanto abbiamo sentito Giuseppe Sapia, ingegnere .
“Premesso che sono stato parecchio indeciso fino a pochi giorni fa riguardo la mia personale scelta referendaria , fondamentalmente perchè ho notato fin troppe strumentalizzazioni pseudopolitiche, pseudoambientaliste e soprattutto modaiole sulla questione, sono comunque giunto ad una mia personale posizione.
Domenica 17 aprile andrò a votare “SI”, e lo farò convintamente, perché bisogna innanzitutto dare un segnale volto ad incentivare sempre più nuovi modelli di sviluppo energetico mediante fonti rinnovabili. Di certo non si potrà pretendere che dall’oggi al domani si accantonino le risorse fossili ma questo “SI” potrà, e mi auguro dovrà, dare una spinta in più a tale vitale processo di inversione di tendenza.
Altra questione che ha influito molto sulla mia scelta è stata quella della ridicola, a mio avviso, situazione delle “royalities”. Le compagnie petrolifere che estraggono idrocarburi in Italia sono tenute a versare allo Stato somme pari al valore di una quota percentuale del greggio o gas estratto (aliquota di prodotto), chiamato “royalty” e, considerato che in Italia vengono pagate per il 10%, contro ad esempio l’80% chiesto da Norvegia e Russia, reputo evidente una certa speculazione ad esclusivo vantaggio delle lobby petrolifere. Praticamente si rischia inquinamento per una sorta di elemosina.”