Affrontiamo, ancora una volta, una questione che tanto ha fatto discutere in Città ovvero quella legata al fenomeno del randagismo e al modo in cui questo possa essere debellato. Attraverso un regolamento comunale si è tentato di incentivare l’adozione dei cani randagi ritrovati sul territorio comunale. All’interno di questo regolamento, per l’esattezza all’art.4 – “Incentivi per l’affidatario”, si legge quanto segue: “Il Comune di Paternò, riconoscendo la funzione sociale dell’affidamento di cani randagi, da parte di soggetti privati, ritiene di incentivarla mediante agevolazioni sulla Tassa sui Rifiuti (TARI). Pertanto, per chi adotta un cane randagio di proprietà del Comune ed ospitato presso il canile convenzionato per tutto il periodo di adozione, sono previste le seguenti agevolazioni: detrazione di € 300,00 sulla Tassa si Rifiuti (TARI), a partire dall’anno successivo all’adozione (mesi dodici), la detrazione verrà applicata al nucleo familiare in cui l’adottante è incluso”. Diversi i punti di questo regolamento che lasciano alcune perplessità. Per cercare di capirne di più in merito abbiamo pensato di chiedere il parere di chi ha seguito personalmente questa vicenda.
Antonino La Spina, Comandante della Polizia Municipale di Paternò: «Il regolamento prevede dei controlli ed è molto importante che questi vengano effettuati in modo attento e scrupoloso. Con le nostre sole forze, però, non saremmo riusciti a garantirli. Per poterli effettuare, dunque, abbiamo pensato ad una collaborazione tra la Polizia Municipale, l’ASP e i volontari delle associazioni animaliste presenti e attive sul territorio».
Francesco Gerloni (Associazione Animalista “Il Mio Amico”): «In un paese dove la maggior parte degli abitanti non paga la TARI, credo che il numero degli interessati si riduca notevolmente; con un organico esiguo di vigili urbani, come si pensa di controllare gli “affidatari” che (mossi da uno spirito opinabile) trattino in maniera adeguata il cane?! Per lo stesso motivo non si è ancora provveduto al censimento dei cani di proprietà, i cui padroni per ignoranza non provvedono alla loro sterilizzazione incrementando in maniera esponenziale l’abbandono di cucciolate. A fronte del risparmio del Comune per il ricovero del randagio in canile, l’offerta per “affidatario” dovrebbe essere un po’ più elevata per stimolarne l’interesse. A me preme soprattutto il benessere dell’animale, auspico quindi una crescita culturale che porti consapevolmente i probabili interessati all’adozione. Si sappia che un essere vivo diventa di fatto un componente della famiglia».
Elisa Russo (Associazione Animalista “Cuccioli dell’Etna”): «L’adozione di un cucciolo è un atto d’amore. Si dovrebbe adottare a prescindere da un’agevolazione economica. Sarebbe stato più efficiente, magari, proporre ” buoni sconto” da usare in negozi per animali per alimenti, guinzagli, etc, così da incentivare anche i negozianti del paese. Avere un cane implica costi importanti tra vaccini, sterilizzazione, cure eventuali, etc. Non si pensi, quindi, che con questa agevolazione di 300 € si risparmi realmente qualcosa avendo adottato un cane. E poi, come facciamo ad essere REALMENTE certi che chi adotterà un cane saprà realmente trattarlo bene? Chi adotta con il pensiero di risparmiare siamo sicuri che non risparmierà anche su tutto ciò che concerne il benessere del cane?».
Giuseppe Panassidi (Associazione Animalista U.P.A.- Uniti Per gli Animali): «Uno sgravio economico sulla TARI a fronte dell’adozione di un randagio potrebbe rappresentare una soluzione positiva solo se, da parte delle associazioni animaliste, sarà effettuata una puntigliosa procedura di pre affido (e quindi di filtraggio delle richieste) e se, in stretta collaborazione con gli organi preposti al controllo (vigili urbani e ufficio diritti animali), sarà effettuato un periodico controllo post affido, al fine di monitorare le condizioni in cui l’animale è tenuto nel tempo. Diversi comuni del Nord hanno già adottato questo incentivo con degli ottimi risultati».
Volendo tirare un po’ le somme, dunque, sembrerebbe non essere stata molto condivisa la scelta di voler legare l’adozione di un cane allo sgravio sulla TARI. Si “dovrebbe” adottare un cane per scelta e non per interesse. Di sicuro l’auspicio di tutti è che l’applicazione di questo regolamento comporti concretamente anche dei controlli scrupolosi e costanti finalizzati al rispetto delle regole e al benessere dei cani adottati.
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