(foto di Luca Russo) . Nei giorni scorsi l’incontro organizzato dalla Pro Loco di Paternò a Palazzo delle Arti è stato l’occasione per affrontare temi importanti in compagnia di Pietro Vitellino, illustre collezionista di manifesti cinematografici e Pippo Virgillito storico e membro del Consiglio regionale di SiciliAntica. La sapiente regia del giornalista Salvo Fallica è stata determinante per cogliere alcuni aspetti culturali e per ricordare le tante eccellenze che Paternò vanta. Zona Franca ha incontrato Salvo Fallica, che ha chiarito l’obiettivo dell’incontro.
” L’incontro-dialogo pubblico con il collezionista di locandine cinematografiche Pietro Vitellino è stata una nuova occasione per parlare di eccellenze di questi territori. Nel raccontare la sua storia d’amore per il cinema, il suo aver messo assieme una vasta collezione di locandine e materiale cinematografico con una passione in stile “Nuovo cinema Paradiso”, ho voluto evidenziare come anche una passione possa diventare storia originale e d’eccellenza”.
Un excursus che partendo dallo storico collezionista non ha dimenticato le nostre eccellenze.
” Partendo dall’ottantenne Vitellino, ho voluto ricordare come questa comunità abbia espresso ed esprima eccellenze in molti ambiti e professioni. Qui mi limito a personaggi che hanno un forte valore culturale e sociale, e in primis ho citato il grande artista-artigiano Barbaro Messina che ho avuto modo di raccontare anche sulla grande stampa nazionale. Un personaggio apprezzato a livello internazionale, ‘bene culturale vivente’ inserito nell’Eredità dei beni immateriali della Regione Siciliana, che esprime una sua unica amarezza, quella “di non poter realizzare grandi progetti sociali e culturali a Paternò come ha fatto invece a Nicolosi”, perché non viene “ascoltato dai governi che si succedono al potere in questa città”. Anzi è ritenuto un personaggio scomodo perché non perde occasione, da uomo libero, di criticare i governanti locali. Altro artista raffinato e di qualità autentica al quale andrebbe dato molto spazio è Pietro Russo, originale e controcorrente. La città ha la fortuna di avere studiosi di storia locale, antropologia, mentalità collettive, tradizioni e costumi sociali che non vengono adeguatamente valorizzati. Ne cito alcuni: Pippo Virgillito, Vincenzo Fallica, Nino Tomasello (il cui ultimo libro racconta manzonianamente il passato per parlare criticamente del presente, di classi dirigenti che non riescono a risolvere i problemi più importanti perché mancano di una visione culturale), lo storico Mimmo Chisari che studiando l’epoca romana mostra l’importanza storica e culturale di questi territori nel lontano passato. Lo scrittore Carmelo Ciccia che ha avuto diversi riconoscimenti a livello nazionale, lo invitano anche all’estero, ma non viene valorizzato come merita dalla sua città natia. Va ricordato l’autore teatrale e cantastorie Turi Mancuso, che ha composto opere di spessore culturale. Va messo in primo piano il raffinato poeta-cantastorie Turi Marchese, che innova la tradizione dei cantastorie con profondità lirica. E utilizza un linguaggio dialettale che trasforma in vera lingua poetica. Sul piano musicale tre autentici talenti: il maestro Turi Coniglio, famoso a livello locale e vincitore di premi importanti a livello regionale e nazionale. Mi ha raccontato di quanti ostacoli incontra per organizzare i suoi eventi a Paternò, che sono un bene per la comunità. Cito gli altri due: Alessandro Distefano, condirettore del Coro dell’Opera di Parigi ed il fratello Emilio, primo violino nell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Docenti universitari prestigiosi quali l’economista Pino Di Vita (inascoltato dai governanti locali), il giurista Salvo Randazzo apprezzato anch’egli in Italia e all’estero, ma evidentemente non abbastanza nella sua Paternò.
Vi sono poi dei giovani brillanti e di successo quali i fratelli Elisa e Flavio Fazio, famosi per la loro azienda tecnologicamente innovativa, nota a livello italiano ed internazionale. Dovrebbero esser presentati come un modello positivo per i giovanissimi paternesi e siciliani, per mostrare come una storia di successo la si può costruire in ogni luogo del mondo. E poi ancora, intellettuali, artisti, giornalisti, attori, architetti, ingegneri, imprenditori, l’elenco sarebbe lungo. Una città cresce con il dialogo, il confronto.
Che cosa manca a Paternò per essere competitiva e per valorizzare i suoi talenti?
Pericle fece grande l’Atene “classica” perché puntò, e vi riuscì, a farne un riferimento culturale per la Grecia e il mondo antico. Perché dava vero spazio agli intellettuali, agli artisti, ne riconosceva la loro autonomia. Per venire ai nostri giorni, quelle comunità, anche a noi vicine, che sanno dare spazio ai talenti, costruiscono eventi di qualità e di successo, e diventano punto di riferimento per i paternesi e tanti siciliani. Anzi, d’estate attraggono anche diversi connazionali e concittadini europei in visita nell’Isola del sole. Sono convinto che se i governanti locali dialogassero di più con i cittadini, e cogliessero lo spirito costruttivo delle critiche che diversi prestigiosi personaggi esprimono in maniera bipartisan, Paternò sarebbe più vitale e competitiva”.
Salvo Fallica: "Pietro Vitellino è stato l'occasione per affrontare temi importanti"
(foto di Luca Russo) . Nei giorni scorsi l’incontro organizzato dalla Pro Loco di Paternò