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Consegnato all'IPAA di Paternò un terreno confiscato alla mafia

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A pochi giorni dall’anniversario della strage di Capaci, arriva una bella notizia; una di quelle che ci fa pensare che il sacrificio dei giudici Falcone e Borsellino insieme a tutti gli eroi dell’antimafia, non è stato vano.
Dopo una farraginosa procedura burocratica  ̶  che ha impegnato l’attuale amministrazione paternese, guidata dal sindaco Mangano, finalmente arriva la notizia che si attendeva da tempo: un terreno di 4000 metri quadri, in contrada Junco, è stato confiscato alla mafia e sarà consegnato all’Istituto Professionale per l’agricoltura di Paternò. La cerimonia ufficiale di consegna avverrà in conclusione della marcia della legalità che il 23 maggio coinvolgerà studenti, cittadini , associazioni e istituzioni. Soddisfatto l’assessore alla cultura Valentina Campisano: “La concessione all’Istituto per l’agricoltura di un bene che fino a poco tempo fa era nella mani di una famiglia mafiosa è per noi un’azione importantissima nel percorso di lotta contro il fenomeno mafioso nella nostra città.
Occorre spezzare il legame esistente tra il bene posseduto e i gruppi mafiosi, intaccandone il potere economico e marcando il confine tra l’economia legale e quella illegale, diceva Pio La Torre. Questo è il presupposto che ha ispirato la legge sui beni confiscati alla mafia. Questo è quello che intendiamo fare a Paternò, contribuendo, con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, a sgretolare il potere economico delle famiglie mafiose e assegnando ai beni sottratti una funzione sociale. In questo caso il terreno diventerà laboratorio e luogo di sperimentazione per  i nostri studenti. È anche una battaglia culturale, un percorso che vuole far comprendere a tutti che le cose non devono necessariamente rimanere così come sono sempre state, ma che anche la mafia può essere combattuta e a volte anche sconfitta”.
“Abbiamo lavorato a lungo per potere stipulare questa convenzione, superando un po’ di difficoltà burocratiche. Riteniamo che combattere la mafia, nei fatti, significhi conquistare spazi di legalità e sviluppo, quindi mettere un bene a frutto della comunità, soprattutto della scuola, e per farne un’azienda agricola in cui i ragazzi impareranno qualcosa, si costruiranno un futuro; questo mi sembra il modo migliore per costruire una società giusta e libera” così il sindaco Mauro Mangano.
 
 

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