Negli ultimi anni si sente parlare abbastanza spesso di moneta complementare, anche se poi gli esperimenti concreti, soprattutto in Italia, sono ancora molto pochi, dovendo tenere conto del quadro normativo e della complessità del tema.
Nel mondo oggi esistono circa 5000 monete complementari utilizzate attraverso sistemi variegati in diverse comunità. Da qualche anno, anche dalle nostre parti, da un ambizioso progetto dell’architetto Angelo Caruso nasce Simetox oggetto di dibattiti e pareri che hanno coinvolto oltre all’attuale amministrazione anche studiosi del settore economico. “Per venire incontro alle esigenze vitali di sopravvivenza economica della popolazione – si legge nel progetto messo a punto da Caruso – un valido strumento d’azione potrebbe essere ad esempio quello dell’emissione, da parte dei Comuni, di uno strumento monetario alternativo e complementare all’Euro”. Una proposta avvalorata dal prof. economista, dottore in legge, direttore generale al Ministero del Lavoro, attualmente Antonino Galloni revisore dei conti dell’INAIL che così ne spiega il funzionamento: “Di monete complementari ne esistono moltissime tipologie quasi tutte, ma non tutte, funzionali ad obiettivi diversi (reddito, occupazione, carenza di liquidi ecc.). Il tipo di moneta complementare di cui si sta cominciando a parlare anche in Sicilia orientale prevede un’emissione di buoni acquisto da parte di amministrazioni comunali per remunerare disoccupati disponibili a urgenti lavori stradali o di manutenzione; contemporaneamente il Comune sviluppa servizi sociali (asili nido ecc.) per cui non aveva soldi e chiede agli utenti di versare il relativo contributo in buoni acquisto: così gli utenti li debbono comprare dagli ex disoccupati che così ottengono euro. Il Comune predispone un bilancio parallelo con cui finanzia nuove attività alimentato in parte dalle sue emissioni di buoni acquisto e in parte dalle nuove entrate degli utenti che contribuiscono ovvero dal fatto che consorzi di commercianti, artigiani, professionisti e imprese varie accettano tale moneta complementare applicando sconti che possono venir accreditati su carte elettroniche o direttamente. Come è noto l’IVA si paga sul prezzo effettivo praticato”.
Ci sembra di capire che il coinvolgimento dell’amministrazione sia condicio sine qua non la moneta complementare possa se non risolvere quantomeno alleviare la crisi occupazionale che tanto patiamo e questo consentirebbe al Comune stesso di offrire ulteriori servizi.
“ Certamente! Col bilancio parallelo e la moneta complementare il Comune aumenta l’offerta di servizi per i quali non avrebbe disponibilità liquide e consente ai nuovi addetti di ricavare un reddito sufficiente a comperare cibo, vestiario ed altro”.
Non si fa attendere il primo cittadino Mauro Mangano :“Il tema è interessante, e personalmente lo vedo significativo, come ho detto anche in pubblico, se legato anche ad una economia diretta e legata al territorio, non solo alle risorse pubbliche, cioè se riusciamo a coinvolgere produttori e artigiani e creiamo un vero movimento di economia reale, e non virtuale. Ci impegneremo per questo. Il primo passaggio sarà la verifica dei servizi comunali che possono sviluppare un surplus e la disponibilità di operatori economici locali.”
“Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”, diceva Eleanor Roosevelt; a noi piacerebbe tanto credere alla bellezza di questo sogno qui, e per questo al di là dei facili entusiasmi, ci piacerebbe verificarne l’attendibilità e la concretezza, senza alcun pregiudizio di merito, vorremmo capire praticamente se si tratta di qualcosa di praticabile e vincente nella realtà, o se stiamo parlando soltanto di una bella idea, che è tale solo sulla carta.
Cultura e società
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