Andando in giro per la città notiamo che abbiamo smesso di argomentare sul freddo, cui non eravamo abituati, per disquisire sul caldo torrido, cui siamo abituati; in realtà la nostra memoria dimentica la riproposizione solita del clima, ed è un bene altrimenti verrebbero meno gli argomenti di conversazione. Ma stavolta ci accorgiamo che un altro argomento gareggia col clima: la politica locale e precisamente si discute sui possibili candidati alle prossime elezioni. E sebbene sembri prematura, la questione, è un chiodo fisso per politici , o presunti tali. Zona franca questo mese ha scelto di ascoltare il primo cittadino Mauro Mangano . Gli abbiamo chiesto di fare un primo bilancio in vista dell ‘appuntamento elettorale di maggio .
All ‘ interno della sua stessa compagine la situazione non sembra rosea , sono impressioni o è davvero così ?
La mia compagine sono le tante persone con cui condividiamo l’impegno di amministrare, migliorare, guidare, Paternò, consiglieri comunali, assessori, professionisti che in vari ruoli stanno lavorando direttamente o indirettamente al grande sforzo che conduciamo da più di 4 anni per riportare Paternò sulla via dello sviluppo. Poi ci possono essere differenze di opinione, e ci sono anche percorsi politici che si modificano, nel tempo. Ma delle posizioni personali non mi sono mai appassionato, in politica, penso piuttosto alle cose da fare.
Pensa che i recenti successi dei pentastellati a livello nazionale possano influenzare il contesto locale ?
Alle ultime elezioni, in Sicilia, il voto è stato estremamente vario. Ci sono comuni in cui stravince il centro sinistra, altri in cui vincono i 5 stelle, e lo stesso accade a livello nazionale. Io credo che soprattutto non vi sia più la politica, intesa come un insieme di idee e principi forti ma ampi, su cui si basa un’azione quotidiana ed una visione del futuro. Se guardiamo bene accade che a Torino i 5 stelle vincano le elezioni ed invece a Milano sembrano non esistere, mi sembra tutto molto affidato alle situazioni locali.
Che cosa si auspica ? Che cosa teme ?
La cosa che mi auspico, ed anche a cui tengo particolarmente, è che in questi mesi ci sia la possibilità di parlare di cose concrete, le tante che abbiamo fatto, le tante che abbiamo iniziato ed andranno in porto, se ci lavoriamo ancora, nel prossimo futuro. Invece temo che la discussione venga buttata, da alcuni, solo su un livello personale, chi sia il più simpatico, chi il più affabile, a prescindere dalle qualità e dalla visione politica. Mi auguro, dico con il cuore in mano, che la fatica che abbiamo fatto in anni in cui abbiamo dovuto affrontare emergenze enormi, e spesso in grande solitudine, non si perda solo perchè magari ci facciamo facilmente affascinare da chi ci prometterà una soluzione pronta, o peggio un vantaggio più piccolo, personale, immediato.
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