Il 23 luglio, nei locali del parco dell’Etna, a Nicolosi, si è svolto un convegno in cui si è discusso dell’istituzione di una riserva MAB in Sicilia. Il Programma MAB (Man and the Biosphere) è stato avviato dall’UNESCO già negli anni ’70, per migliorare il rapporto tra uomo e ambiente e contrastare il fenomeno della perdita di biodiversità che è una delle causa principali della desertificazione di ampie aree del pianeta, e di impoverimento complessivo degli ecosistemi. Il programma prevede dunque la creazione di riserve di biosfera che rappresentano aree delimitate in cui si praticano politiche attive di protezione della biodervisità. Il convegno di Nicolosi mira a proseguire il percorso di costituzione di una riserva siciliana avviato negli ultimi mesi.
Al convegno sono intervenuti, oltre a diversi tecnici e rappresentanti di associazioni ed enti, il presidente del parco Marisa Mazzaglia, diversi amministratori dei comuni del parco tra cui i sindaci di Randazzo, Michele Mangione, di Nicolosi, Nino Borzì, di Piedimonte, Ignazio Puglisi, di Paternò, Mauro Mangano, un rappresentante dell’Università di Catania, il vicepresidente del GAL Etna, prof.Maccarrone, l’assessore di Riposto Antonio Di Giovanni, il presidente del parco dell’Alcantara.
L’incontro ha confermato l’importanza che il processo di costituzione della riserva avvenga con il coinvolgimento delle popolazioni dei territori interessati. Amministratori e cittadini presenti hanno manifestato l’entusiasmo che questa iniziativa suscita, l’evidente importanza che riveste, perchè costituisce un altro passo avanti nella presa di coscienza della ricchezza dell’ambiente e del bisogno di proteggerlo da un utilizzo sconsiderato. Uno dei punti di discussione è la delimitazione che la riserva dovrà avere. L’idea attuale è che comprenda l’area del Parco dell’Etna, Taormina, le valli dei fiumi Alcantara, d’Agrò e Simeto.
Proprio in rappresentanza del Patto di fiume Simeto è intervenuto il Sindaco di Paternò, Mauro Mangano, che ha confermato la proposta del Patto di includere l’area del Simeto nella riserva, sottolineando come l’Etna, con la sua centralità, possa essere il punto di riferimento di un vasto territorio che già negli ultimi anni ha dimostrato di avere acquisito la coscienza di un rapporto diverso tra attività economiche, sociali e valorizzazione dell’ambiente, cominciando a progettare linee di sviluppo che dall’ambiente traggono valore e forza.