La storia umana non è fatta solo da astratti meccanismi di potere, da strutture socio-economiche, eventi di primo piano, ma anche di tanti passaggi caratterizzati da atteggiamenti umorali. Il soggetto individuale spesso espunto dalla storia “matematizzante”, quantitativa, che pensa di ricostruire il tutto solo attraverso la serialità dei fenomeni sociali ed economici che si ripetono, non racchiude tutto l’universo del racconto. Anzi, di recente questo filone storiografico è tornato in auge. Ma non nel senso tradizionale di mera storia politica e burocratica, ma intessuto del racconto umano e psicologico. Perché spesso è stato (ed è) proprio l’aspetto esistenziale ad incidere su vicende importanti o meno importanti della storia. Anche questo atteggiamento non va storiograficamente assolutizzato ma compreso nelle dinamiche reali dei processi vitali, sociali.
Alessandra Necci in un bel libro edito da Marsilio, “Il Re Sole e lo scoiattolo”, racconta la storia di Nicolas Fouquet e della vendetta del potente Luigi XIV. Il contesto storico è quello del Seicento francese, nella fase del potere assoluto del Re Sole. L’autrice ne ricostruisce grandezze e miserie, fa evincere contraddizioni e paradossi, mette a nudo la vita del Seicento che se da un lato è ancorato a rituali del passato, dall’altro è già proiettato verso la modernità, anzi ne contiene in nuce luci ed ombre, chiari e scuri. E la vicenda di Fouquet lega antropologicamente passato e modernità. E’ un un uomo che puntando sulle sue qualità e capacità, ed aiutato dalla fortuna, costruisce il suo successo. Il rimando alla modernità è chiaro. E nel contempo è legato ai fasti ed allo stile del suo tempo. Mostra la sua ricchezza e potenza attraverso la sua meravigliosa proprietà, che avrebbe suscitato l’invidia persino del Re Sole. E’ la storia di una ascesa notevole che appariva come inarrestabile. Fouquet giungerà a diventare il sovrintendente della finanze di Luigi XIV. Nel cuore del potere della grande Francia del Re Sole.
La sua esistenza diventa metafora di un dramma, quello della rapida ed improvvisa caduta dopo la splendida ascesa. L’autrice con razionalità si interroga sulla sorte del ricco, potente, brillante ed abile Fouquet. L’uomo a cui tutto riesce facile, l’uomo che ama il bello ed ha una cultura da mecenate rinascimentale. Quali sono le origini vere della caduta di Fouquet? Quali le ragioni delle trame che portano al suo crollo? Che il fortunato Fouquet susciti invidie e gelosie non v’è dubbio, ma perché la vendetta che si abbatte su di lui è così dura? Non vi è solo il tradimento misto a dissimulazione, non vi è solo uno scontro di gruppi di potere, vi è qualcosa che fa scattare l’odio del sovrano.
Necci indaga fra storia e psicologia, costumi sociali e mentalità collettive, drammi esistenziali e giochi del destino. Non semplice ribaltamento della fortuna ma meccanismi messi in atto volutamente. Eppure questa storia così dura va oltre – sostiene l’autrice-, a volte possono determinarsi delle circostanze apparentemente casuali che portano a conclusioni devastanti. Ma non manca il peso dell’azione umana crudele, cinica. Perché a volte un personaggio molto abile e fortunato può dar fastidio anche al più potente dei sovrani, che in fine dei conti occupa quel ruolo solo per motivi ereditari. Luigi XIV aveva rafforzato il suo potere non l’aveva creato. Il brillante Fouquet aveva ottenuto quasi tutto, aiutato dal destino e da sé medesimo, era diverso dal re. Ma non dava solo fastidio al sovrano, faceva ombra a molti (più o meno) modesti personaggi. Ma qual è il confine tra i meriti e gli errori di Fouquet? Per scoprirlo leggete questo libro che ha un valore che va oltre il Seicento. Del resto come sosteneva Benedetto Croce (in realtà anticipato da millenni da Tucidide) “La storia è sempre storia contemporanea”…
Capire il mondo di oggi con un libro del passato. Necci racconta la vicenda de “Il Re Sole e lo scoiattolo” Nicolas Fouquet e la vendetta di Luigi XIV
La storia umana non è fatta solo da astratti meccanismi di potere, da strutture socio-economiche,