Forte sisma tra Lazio, Marche e Umbria nella notte. Il bilancio al momento è di 22 morti accertati, ma è destinato a salire. I comuni più colpiti dal sisma di magnitudo 6.0 sono Amatrice in provincia di Rieti- e una frazione – Pescara del Tronto nelle Marche- praticamente distrutti, ridotti a cumuli di macerie. Il sisma, secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha avuto una magnitudo di 6.0 e una profondità di 4 km ed è stato registrato alle 3.36 con epicentro ad Accumoli, vicino Rieti. A questa prima scossa ne sono seguite molte altre: 39 in poco più di 3 ore tra Perugia, ancora Rieti, Norcia (Perugia)e Castelsantangelo sul Nera (Macerata). Il sisma è stato avvertito anche a Bologna, Roma e Napoli, dove comunque non si sono registrati danni.
“Decine di vittime, tanti sotto le macerie, stiamo allestendo un luogo per le salme”, dice infatti il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi.
Gravissimi danni ad Amatrice, dove il corso principale è devastato. All’inizio della via è in corso un’operazione per salvare sei persone che sono sotto un cumulo di macerie alto almeno dieci metri. “E’ un dramma. Metà paese non c’è più”, ha detto il sindaco, “le strade di accesso sono bloccate”. L’ospedale di Amatrice è inagibile. Feriti e barelle vengono curati anche in strada davanti all’ospedale. Le ambulanze stanno trasferendo i feriti a Rieti, mentre i pazienti del nosocomio vengono trasferiti in altri ospedali. All’arrivo alle porte di Amatrice, provenendo dall’Aquila sulla strada 260 Picente, il Ponte chiamato
Situazione molto grave anche ad Accumoli dove c’è almeno una vittima, e una famiglia di quattro persone – due bambini piccoli e i loro genitori – è sotto le macerie e non da segni di vita. Lo ha detto a RaiNews24 il sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci.
Questo terremoto “è paragonabile, per intensità, a quello dell’Aquila anche se lo scenario è diverso”, ha detto il capo del Dipartimento Protezione Civile Fabrizio Curcio.
Cultura e società
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