Sono due 15enni i destinatari di un provvedimento emesso dal Tribunale dei minori di Catania per atti di bullismo, ed eseguito dai Carabinieri della stazione di Santa Maria di Licodia e Paternò.
Da ieri (5 settembre) i due minori sono stati collocati in una comunità pubblica (uno a Ragusa e l’altro a Messina).
I minori sono accusati di atti persecutori (Art. 612 bis Codice penale) durante l’anno scolastico 2015-2016, ai danni di due ragazze (minorenni, di cui una con difficoltà psichiche) e di un minore straniero. A causa della persecuzione costante (condotta con insulti, minacce, molestie, aggressioni fisiche) i minori, presi di mira dai bulli, hanno vissuto un costante stato di paura e ansia; costretti perfino a cambiare abitudini di vita, che hanno causato disagi alle famiglie. Uno dei due indagati è accusato anche di aver percosso e insultato un minore con deficit del linguaggio e della motricità.
Gli insegnanti dei due bulli hanno confermato il comportamento persecutorio e prevaricatorio dei ragazzi e aggiunto di essere stati essi stessi minacciati dai due.
Nel nostro paese il bullismo è diventato una sofferenza sociale in crescita. L’educazione resta il rimedio primario. La famiglia e la scuola restano i due nuclei fondamentali per l’educazione dell’individuo.
Cultura e società
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