Corteo stamane a Catania a sostegno dei 600 lavoratori del call center Qè .
Presente in prima linea il sindaco di Paternò Mauro Mangano: “Oggi siamo al fianco dei lavoratori del Qè che manifestano a Catania – ha dichiarato il primo cittadino- ma soprattutto lavoriamo per chiedere al governo che la vertenza Qè sia affrontata ad un tavolo operativo al Ministero dello Sviluppo Economico, occorre una posizione forte della politica “.
Solidarietà espressa anche dal sindaco di Belpasso Carlo Caputo, che aveva già espresso nei giorni scorsi, come testimonial della campagna virale #IOSONOQÈ, la massima solidarietà ai lavoratori, assicurando ogni possibile collaborazione per salvaguardare l’occupazione di quanti rischiano di uscire dal mercato del lavoro in seguito al fallimento della società, indebitata per circa 6,5 mln €.: “In una terra come la nostra non possono scomparire 600 posti di lavoro in silenzio. Potrebbero scomparire, nel silenzio dei grandi media e della politica che conta, solo se vi fosse una buona alternativa per garantire i livelli occupazionali ai lavoratori. Non è tollerabile che nella mente di alcuni questa nostra Sicilia sia solo una terra di consumo, dove venire a prendere quel che serve per poi lasciare un vuoto. Questi posti di lavoro hanno un valore molto più alto che nel resto d’Italia, vista la difficile situazione economica che vive il Sud. Dobbiamo affrontare il caso Qè cercando imprenditori disponibili a dare continuità all’attività aziendale. Ma dobbiamo anche pensare al futuro creando, ciascuno per le proprie competenze, meccanismi di stabilità che evitino il ripetersi di situazioni analoghe”.
Cultura e società
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