Il Castello di Paternò è strettamente legato alle vicende di Federico II di Svevia e non può dunque esserci posto migliore per la presentazione di un libro che racconta le gesta dello stupor mundi.
Venerdì 30 dicembre 2016 alle ore 17,00 al primo piano del Dongione di Paternò il Polo Regionale di Catania per i siti Culturali Parchi Archeologici di Catania, con la collaborazione del Comune di Paternò e la Pro Loco di Paternò, ha organizzato la presentazione del libro “Federico II e il suo tempo – Il regnum e l’impero, il papato, le etnie, le culture”,
Scritto da un team di esperti e studiosi:
Ferdinando Maurici (storico e direttore museale), Ferdinando Raffaele (componente del gruppo Artesia), Carlo Ruta (studioso di storia medievale, Università degli Studi di Catania), Teresa Sardella (docente di storia medievale, Università degli Studi di Catania).
La presentazione del libro sarà preceduta, alle ore 16,00, da una visita guidata del Castello Normanno organizzata dalla Proloco di Paternò.
Saranno presenti: il sindaco prof. Mauro Mangano, assessore avv. Valentina Campisano, per il polo dott.ssa Maria Costanza Lentini, per la Proloco dott.ssa Salvina Sambataro.
Interverranno i quattro autori del libro, prof. Ferdinando Maurici, dott. Ferdinando Raffaele, dott. Carlo Ruta, prof.ssa Teresa Sardella.
Con loro discuterà la prof.ssa Rossana Barcellona. Coordinerà il dibattito dott.ssa Sara Andolona.
Cenni sul testo
Federico II di Svevia: una figura di monarca complessa, che non ha mai smesso di alimentare discussioni, sin dal tempo in cui egli visse e dominò la scena dell’Impero romano-germanico, quando per i papi e i loro partigiani guelfi era la bestia dell’Apocalisse e l’anticristo mentre per altri era lo stupor mundi. Chi fu realmente? Un cristiano autentico o un laico e illuminista ante litteram? Un campione dell’interculturalità? Un anticipatore dello Stato moderno o un regnante del medioevo? Quale il peso effettivo che egli ebbe nella vicenda intellettuale del XIII secolo? Questi i quesiti cui rispondono gli autori del libro, Ferdinando Maurici, Ferdinando Raffaele, Carlo Ruta e Teresa Sardella, che scandagliano la figura dell’imperatore svevo da una varietà di prospettive.
Venerdì 30 dicembre 2016 alle ore 17,00 al primo piano del Dongione di Paternò il Polo Regionale di Catania per i siti Culturali Parchi Archeologici di Catania, con la collaborazione del Comune di Paternò e la Pro Loco di Paternò, ha organizzato la presentazione del libro “Federico II e il suo tempo – Il regnum e l’impero, il papato, le etnie, le culture”,
Scritto da un team di esperti e studiosi:
Ferdinando Maurici (storico e direttore museale), Ferdinando Raffaele (componente del gruppo Artesia), Carlo Ruta (studioso di storia medievale, Università degli Studi di Catania), Teresa Sardella (docente di storia medievale, Università degli Studi di Catania).
La presentazione del libro sarà preceduta, alle ore 16,00, da una visita guidata del Castello Normanno organizzata dalla Proloco di Paternò.
Saranno presenti: il sindaco prof. Mauro Mangano, assessore avv. Valentina Campisano, per il polo dott.ssa Maria Costanza Lentini, per la Proloco dott.ssa Salvina Sambataro.
Interverranno i quattro autori del libro, prof. Ferdinando Maurici, dott. Ferdinando Raffaele, dott. Carlo Ruta, prof.ssa Teresa Sardella.
Con loro discuterà la prof.ssa Rossana Barcellona. Coordinerà il dibattito dott.ssa Sara Andolona.
Cenni sul testo
Federico II di Svevia: una figura di monarca complessa, che non ha mai smesso di alimentare discussioni, sin dal tempo in cui egli visse e dominò la scena dell’Impero romano-germanico, quando per i papi e i loro partigiani guelfi era la bestia dell’Apocalisse e l’anticristo mentre per altri era lo stupor mundi. Chi fu realmente? Un cristiano autentico o un laico e illuminista ante litteram? Un campione dell’interculturalità? Un anticipatore dello Stato moderno o un regnante del medioevo? Quale il peso effettivo che egli ebbe nella vicenda intellettuale del XIII secolo? Questi i quesiti cui rispondono gli autori del libro, Ferdinando Maurici, Ferdinando Raffaele, Carlo Ruta e Teresa Sardella, che scandagliano la figura dell’imperatore svevo da una varietà di prospettive.