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Museo Egizio: firmato a Torino accordo per sezione Catania

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Il sindaco Bianco, “Si tratta del primo caso italiano di collaborazione fra una grande museo internazionale e una città che punta sulla valorizzazione dei beni culturali come volano di sviluppo e di cambiamento”. La presidente Christillin, “questo accordo ci consente di proseguire un percorso di diplomazia culturale iniziato con progetti di inclusione sociale che a Catania e in tutta la Sicilia potranno coinvolgere nuovi pubblici”. La soprintendente Papotti, “veicolato un modello culturale e gestionale di successo”. Alla firma presenti anche l’assessore Licandro e il direttore del museo, Greco.
La presidente Evelina Christillin e il direttore Christian Greco hanno incontrato nel Museo Egizio di Torino, con la soprintendente Luisa Papotti, il sindaco di Catania Enzo Bianco e l’Assessore alla Cultura Orazio Licandro per sottoscrivere l’accordo quadro finalizzato alla realizzazione di un progetto culturale per l’apertura di una sezione egizia nella città etnea.
In pieno accordo con il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo, il Museo Egizio intende valorizzare una selezione di reperti egizi – attualmente custoditi nei depositi di via Accademia delle Scienze – mettendoli in dialogo con alcune collezioni ellenistiche presenti in Sicilia, attraverso un progetto museale che verrà ospitato nel Convento dei Crociferi.
“Il Ministero – ha dichiarato la soprintendente Luisa Papotti – sostiene fortemente l’iniziativa della città di Catania poiché offre l’opportunità di veicolare un modello culturale e gestionale di successo”.
Il sindaco Bianco ha aggiunto: “Si tratta del primo caso italiano di collaborazione fra una grande museo internazionale e una città che punta sulla valorizzazione dei beni culturali come volano di sviluppo e di cambiamento”.
“Siamo molto soddisfatti – ha concluso la Presidente del Museo Egizio Evelina Christillin – perché questo accordo ci consente di proseguire un percorso di diplomazia culturale iniziato a Torino con progetti di inclusione sociale che a Catania e in tutta la Sicilia potranno coinvolgere nuovi pubblici e diffondere i legami tra i popoli e le culture del Mediterraneo”.

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