SicilAntica celebra a Paternò i suoi vent’anni di attività, e lo fa in grande stile. Un ‘attività costellata in questi anni da iniziative che hanno dato lustro alla città di Paternò , attraverso la reale valorizzazione del territorio. Zona Franca ha avuto il piacere di incontrare il suo presidente, il prof. Mimmo Chisari, timoniere integerrimo che con il suo impegno e la reale e incondizionata passione, ha saputo trascinare intere generazioni alla scoperta delle bellezze che ci circondano.
Com’è nata l’Associazione SiciliAntica nella nostra cittadina?
«L’Associazione culturale di Volontariato SiciliAntica di Paternò, fondata il 9 marzo 1997, è stata una fra le prime sedi che si sono costituite dopo la nascita di SiciliAntica regionale. Nell’arco del Ventennio la sede di Paternò ha operato per la ricerca, lo studio nonché per la tutela, la valorizzazione e la fruizione dei Beni Culturali collaborando con le Istituzioni preposte. In verità, come ho avuto modo di ricordare con la Dottoressa Laura Maniscalco nella manifestazione del 9 marzo 2017 svoltasi nella Biblioteca G.B. Nicolosi di Paternò, esisteva c’è già da prima una cerchia di persone, appassionate ai Beni Culturali, che avevano fatto un valido lavoro di squadra collaborando con la Soprintendenza nell’ambito delle attività del XXIII Distretto scolastico di Paternò di cui io ero il segretario e Alfio Ciccia il Presidente».
Che cosa è cambiato, dopo vent’anni nella gestione e fruizione dei Beni Culturali a Paternò?
«Da un certo punto di vista, anche se è difficile percepirne i cambiamenti dal contesto generale in cui oggi si trova la Città, sono stati non solo definiti ma, in parte, anche attuati i vari itinerari culturali che noi di SiciliAntica avevano indicato già da tempo: il percorso medievale con il Dongione Normanno, l’archeologico completatosi con il Museo G. Savasta e l’etnoantropologico con il Museo della Civiltà contadina. I soci hanno svolto il loro volontariato nelle Scuole di ogni ordine e grado per sensibilizzare i giovani, appassionarli ed educarli al rispetto del Patrimonio artistico e monumentale. Hanno partecipato, inoltre, alle campagne di scavi sotto la supervisione della Soprintendenza, e a tanti seminari e convegni pubblicando vari saggi storici e opere sulla Storia di Paternò. Infine non hanno trascurato di monitorare il territorio visitando aree archeologiche già note come quella dell’Acquedotto romano che, come tutti sanno, portava l’acqua da S. Maria di Licodia a Catania e della mitica e favoleggiata Civita dove, nel passato, è stato ritrovato il famoso Caduceo bronzeo»
In quale modo i Beni culturali possono trasformarsi in impresa per consentire ai giovani di trovare lavoro?
«Il volontariato, com’è ovvio, ha i suoi limiti. Deve essere poi la politica, con l’aiuto soprattutto di una imprenditoria privata, e la sensibilità di tutti i cittadini a cercare di garantire veramente, da una parte, l’integrità dei Beni culturali e dall’altra a creare concretamente l’occasione per un loro giusta, sostenibile e misurata fruizione»
Cultura e società
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