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Nella casa dei Cantastorie rivive la tradizione dei fratelli Busacca

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“Vi saluto cari amici, partu in cerca di furtuna. Aiu pronti li valigie e minni vaiu ni la luna. ‘Nda la luna, ‘nda la luna, ‘nda la luna si travagghia, nuncè nuddu ca guadagna. Lì dinari fazzu dà. Dà ci portu tutti i canti di la bedda terra mia, ca su tutti puisia e li fazzu pazzià”.
Con questa cantata Francesca Busacca, nipote del famoso cantastorie Ciccio Busacca, comincia a parlarci dello zio. Personaggio che, pur non avendo avuto il piacere di conoscere personalmente a causa della sua morte quando aveva solo sei anni, definisce dal carattere forte e dalla grande capacità di suscitare fantastiche sensazioni.
“Era un grande personaggio che ho conosciuto grazie ai racconti di mio nonno – dichiara Francesca Busacca -, in famiglia abbiamo vissuto le sue ballate e le sue storie. L’ho studiato tramite i dischi, i video e le ballate siciliane con Dario Fo. Alla fine dei suoi spettacoli, tutti si sentivano arricchiti dalle sensazioni che riusciva a instillare. La gente piangeva”.
Ciccio Busacca aveva un dono: rendere partecipi coloro che lo ascoltavano, permettendogli di sognare a occhi aperti. Il suo motto era: “narrare per raccontare” e, dopo l’incontro con Buttitta, i suoi argomenti, dalle storie d’amore,  diventarono anche altri. Più intensi, più seri, più crudi come la mafia, il controllo sociale, le classi. Busacca era a favore del popolo, pensava che il suo contributo potesse svegliare le coscienze e donare capacità critica.
A proseguire la sua strada, insieme a Francesca, il figlio, Paolo Busacca, simile a suo padre non solo nel profilo ma per la capacità di esprimere le sensazioni attraverso i canti del padre.
“Grazie a Paolo lo zio Ciccio rivive – continua Francesca -. Abbiamo dato vita all’ Associazione   culturale Cantastorie  Busacca ,  che nasce dal desiderio degli eredi dei fratelli Busacca di portare in Sicilia, e non solo, le nostre tradizioni canore. Ci proponiamo di fare convegni, spettacoli e conferenze insieme ai componenti della famiglia Busacca. Nino e Ciccio, i due fratelli, hanno portato avanti l’arte e la cultura siciliana, noi vogliamo fare conoscere questa storia alle nuove generazioni. Per questo, la riapertura del museo Casa dei Cantastorie è un sogno che si realizza”.
Tanti i progetti in cantiere, anche con il Comune di Paternò, tra i tanti una rassegna teatrale in teatro e la creazione di percorsi strutturali con le scuole.