Parliamo di pesce – che è noto – puzza dalla testa, e parliamo di amore, quello che vincit omnia e quello che è caritas. La testa del pesce (che puzza) siamo noi, e siamo sempre e ancora noi quella caritas verso ciò che ci appartiene. Ciò che ci appartiene è il bene comune (comune significa di tutti noi, scusate se ci tocca puntualizzare l’ovvio), il bene va rispettato e amato da ogni singolo cittadino, quel bene è casa, casa nostra. La strada, il quartiere, l’aiuola, un’altalena per bimbi sfortunati… è casa nostra. Il paese tutto intero è casa nostra. Avere rispetto, amare casa nostra – sarebbe cosa naturale, buona e giusta. Le elezioni amministrative sono alle porte e già siamo in preda allo strazio visivo: abbiamo manifesti affissi dentro edicole votive, sulle grate di recinzione delle proprietà private, sui muri degli edifici… Non vorremmo dilungarci, vogliamo solo dire a tutti coloro che intendono guadagnare una sedia in Comune, a tutti coloro che desiderano rappresentare la città, a tutti coloro che vogliono il bene della nostra città, a coloro che amarebbero farla risorgere dalle ceneri (come la fenice) che l’affissione selvaggia delle loro facce e delle loro suggestive parole, non depone a loro favore. Noi NON voteremo per coloro che dimostrano di non amare la città che vogliono rappresentare, NON voteremo per coloro che non rispettano le disposizioni di legge e il decoro urbano. Ci piacerebbe credere ai sorrisi e alle parole che leggiamo sui manifesti, e ci piacerebbe leggerle, quelle parole, là dove è consentito dal decoro e dalla legge.

Cultura e società

I LIONS E I LEO A BIANCAVILLA. “MESOTELIOMA PLEURICO. INCIDENZA E PROSPETTIVE TERAPEUTICHE” UN CAPITOLO ANCORA APERTO
di Alessio Vitanza Una nota di merito va riconosciuta alla conferenza che si è tenuta