Sulla Collina storica, all’interno del complesso ex conventuale San Francesco, a Paternò, la mostra pittorica del maestro Indaco potrà essere visitata fino al 2 luglio.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell’amministrazione comunale.
La Collina storica paternese, illuminata da un sole intenso, ha salutato l’arrivo di molti visitatori ieri mattina, giunti numerosi per ammirare la mostra del maestro Indaco. L’esposizione delle opere all’interno del complesso ex conventuale di San Francesco alla Collina: quindici opere che raccontano il territorio etneo, dal titolo che ne palesa l’intento “Circumnavigazione dell’Etna tra riti e miti”. Al taglio del nastro l’autore Enzo Indaco, il primo cittadino Mauro Mangano, l’assessore alla Cultura, Valentina Campisano e il presidente dell’associazione culturale “Il Cenacolo”, Nino Lombardo.
«E’ un evento di portata significativa- ha commentato l’assessore Campisano– questa personale. Indaco è uno degli artisti contemporanei fra i più apprezzati. Ancora una volta la Collina storica torna ad essere scenario di un importante evento culturale, come lo è stato, qualche anno fa, con “L’Orlando innamorato”. Il tutto s’inquadra nell’ambito di un progetto che ha l’obiettivo di valorizzare la Collina storica puntando non solo sul Castello ma anche sul complesso di San Francesco».
Il sindaco Mangano ha ringraziato l’associazione culturale “Il Cenacolo”, che si è adoperata per la realizzazione della personale del maestro Indaco e Lo Re Assicurazione, per la realizzazione del catalogo; poi si è soffermato sull’importanza della mostra: «Il prestigio dell’esposizione, con delle opere talmente belle che necessitano davvero di pochissimi commenti, e la presenza di tanti critici d’arte, del direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catania, di molti intenditori che hanno voluto presenziare a quest’inaugurazione a riprova, qualora ce ne fosse ancora bisogno della statura di quest’artista. Basti pensare ai prossimi scenari d’esposizione: Indaco sarà a Noto a Salisburgo. Dobbiamo veramente essere fieri di ospitare una mostra di così alto profilo».
Paternò, Adrano, Randazzo, Bronte e Linguaglossa sono i luoghi impressi in alcune tele, frammenti del loro glorioso passato, delle leggende che accompagnano questi siti, insomma quella che l’artista Indaco ha voluto definire una ‘circumnavigazione’, un viaggio dell’anima per narrare, con gli strumenti propri del pittore, le tradizioni, i popoli, i segni tracciati dalla storia.
L’Etna diviene emblema unificante e tema cardine della mostra, in un’opulenta simbologia che la vede in eruzione o placida e sovrastante, generatrice e potenzialmente devastante. Anche il Simeto, che dopo il fuoco dell’Etna rimanda ad un altro elemento primordiale, sembra racchiudere nelle sue acque arcani di antiche civiltà. Dipinti, in olio su tela, a cui Indaco, con tratto preciso, affida anche la dimensione onirica, e quella della percezione nel ghermire un riflesso, nel cogliere un dettaglio che fa la differenza.
La personale del maestro Indaco rimarrà esposta fino al 2 luglio. L’artista paternese Indaco, molto conosciuto all’estero, non esponeva nella sua città da quasi trentasei anni. Ha recentemente esposto a Zurigo mentre la prossima mostra in programma è quella a Salisburgo, inoltre tra poco meno di un mese, riceverà per l’arte l’ambito Premio Pirandello.