Si è insediato ieri , 31 luglio, alle ore 19:00 il Consiglio Comunale di Paternò con i 24 consiglieri eletti in occasione delle scorse elezioni amministrative dell’11 giugno.
Una prima seduta di Assise Civica molto partecipata da parte del pubblico, in occasione della quale i nuovi consiglieri sono stati chiamati ad eleggere il presidente, il vicepresidente vicario ed il secondo vicepresidente. Obiettivo della maggioranza, su indicazione del neo sindaco Nino Naso, era quello di tentare quella che è stata definita “una apertura vera alla città” attraverso l’elezione condivisa con l’intera Assise del suo nuovo presidente, coinvolgendo anche i gruppi di minoranza in cambio di un’ampia condivisione delle due vicepresidenze. Il nuovo presidente del Consiglio è il dott. Filippo Sambataro, votato dalla maggioranza e dai consiglieri del Movimento 5 Stelle
A ricambiare questa apertura istituzionale nei confronti della maggioranza ci ha poi pensato la stessa maggioranza, portando nel vertice consiliare alla vicepresidenza vicaria una giovanissima Martina Ardizzone, consigliere del M5S, equilibrando in questo modo dal punto di vista istituzionale le cariche più alte del Consiglio, ed offrendo un’apertura politica alla minoranza pentastellata che ha di buon grado accettato la collaborazione in cambio di una rappresentanza forte ai vertici dell’Assise. Successivamente, non essendo quindi pervenuta alcuna indicazione sulla seconda vicepresidenza, la maggioranza si è sentita comunque di proporre e di convergere sul nome del consigliere di Forza Italia Emilia Sinatra. La votazione è però decaduta non essendoci più la maggioranza, e rinviando quindi la votazione sul secondo vicepresidente ad un nuovo inserimento all’Ordine del Giorno dei lavori consiliari da parte del nuovo presidente dell’Assise.
“Questo Consiglio Comunale- ha detto il sindaco Nino Naso– ha saputo interpretare, anche se non nella sua interezza, quello spirito di apertura sincera e di collaborazione istituzionale leale che tanto desideravamo. Abbiamo tentato, non senza difficoltà, di mettere insieme le forze per offrire un segnale forte alla città che è il segnale vero di cambiamento. Avremmo potuto chiuderci a riccio, votare chi più gradivamo con i nostri soli voti che erano bastevoli, e dimostrare in questo modo di essere ed agire come altri di cui non abbiamo a suo tempo condiviso le scelte sia politiche che istituzionali. Noi siamo per un’apertura vera alla città, e finito il momento elettorale inizia quello amministrativo. Ed è una fase che si compie nel rispetto dell’espressione popolare, nel rispetto dei ruoli ma sempre con la verità. Noi abbiamo voluto aprire con l’elezione dei vertici consiliari perché è agendo nell’esclusivo interesse della comunità insieme a tutti gli altri, al di là dei colori politici, che sentiamo di servire la comunità fino in fondo e con tutti gli sforzi possibili. Ci abbiamo provato e ci siamo riusciti oggi con l’elezione del dott. Filippo Sambataro e l’elezione del vicepresidente Martina Ardizzone. Due elezioni condivise con quanti hanno voluto comprendere con serenità e lealtà il nostro messaggio”.
Su posizioni diametralmente opposte il commento dell’opposizione: Anthony Distefano (Rialzati Paternò), Patrizia Virgillito, Piero Cirino e Giuseppe Lo Presti (Paternò 2.0), Emilia Sinatra, Guido Condorelli e Giuseppe Orfanò (Forza Italia). “La prima seduta di consiglio comunale di ieri ha celebrato l’inedito matrimonio tra la maggioranza del sindaco Naso ed i 5 Stelle capaci, assieme, di accaparrarsi presidenza e vice-presidenza. La finta apertura buonista nei confronti delle opposizioni era in realtà un: “Tu voti me ed io, in cambio, voto te”.
Un sistema da Prima Repubblica che non ci interessa. Una spartizione che non appartiene al nostro modo di intendere il ruolo dell’opposizione.
Messe da parte le poltrone, i gruppi di Paternò 2.0, Forza Italia e Rialzati Paternò auspicano che si cominci a parlare di progettualità ed urgenze: a partire dai Bilanci Consuntivi e di Previsione; dallo sviluppo economico alla crisi delle attività commerciali; fino ad una gestione della viabilità che sta divenendo sempre più una emergenza.
Tutto il resto, è un modo vecchio di fare politica che lasciamo volentieri alle stanze dei bottoni. Abbiamo una responsabilità improrogabile: lavorare e servire Paternò e i paternesi”.
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