In questi anni abbiamo sempre dato spazio per quanto possibile alle belle notizie, raccontando storie di eccelenze che ci rendono orgogliosi: ma in questa estate infernale proprio non ce la sentiamo. Non ce la sentiamo di rimanere in silenzio dinnanzi all’ennesima tragedia che colpisce la Spagna, non ce la sentiamo di far passare il messaggio che ormai tutto può accadere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo, persino quando si è in vacanza. Eppure dopo qualche giorno dalla morte assurda di Niccolò Ciatti in una discoteca a Lloret de Mar davanti agli occhi di tanti coetanei rimasti immobili a guardare lo spettacolo di un pestaggio finito in tragedia, arriva anche la notizia di un nuovo attacco al cuore della Spagna. Le modalità sono quelle viste e riviste in Francia, come in Germania , nel Regno Unito come in Spagna. All’appello manca l’Italia, che piange comunque le sue vittime. A Barcellona in vacanza c’erano due giovani italiani: Bruno Gulotta, 35 anni e Luca Russo, 25 anni. Bruno, era in compagnia della moglie e dei sui due bimbi, passeggiava sulla Rambla di Barcellona, è stato travolto e falciato dal furgone guidato dal terrorista. La moglie ha fatto in tempo a salvare il figlio di 5 anni che teneva la mano del padre. Erano le meritate ferie di una famiglia normale. Luca invece era in Spagna con la fidanzata, si era laureato in Ingegneria alla Facoltà di Padova, il suo corpo è stato spazato via, come fosse un birillo.
Non ci servono più i messaggi di cordoglio che provengono da tutto il pianeta, perché in questi momenti tutti sono partecipi del dolore di tutti, ma il giorno dopo si assiste all’ennesimo spettacolo. Non ci serve alimentare l’odio razziale nei confronti delle popolazioni islamiche, non ci salverà e non ci farà sentire più sicuri. Mentre qualcuno gioca a fare lo stratega, mentre le Nazioni da anni fanno finta di discutere, l’Isis colpisce e lo fa ripetutamente sotto gli occhi di chi si è assuefatto allo spettacolo.
Ci uniamo al cordoglio delle famiglie che piangono i propri cari. Lo facciamo sinceramente, con il cuore in mano, consapevoli che noi di soluzioni non ne abbiamo.
Cultura e società
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