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Paternò, sfiducia al sindaco. Dieci firmatari, ma non bastano

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Dieci i firmatari della mozione di sfiducia al sindaco Nino Naso : Marco Gresta, Martina Ardizzone, Claudia Flammia (M5S), Anthony Distefano, Giuseppe Lo Presti (Diventerà Bellissima), Guido Condorelli, Emilia Sinatra (Paternò Unica), Agata Marzola, Giuseppe Sciacca, Consolato Paternò (Alleanza per Paternò). 
Richiesta attesa e motivata dai consiglieri di opposizione che già tempo manifestano il loro disappunto per il modus operandi dell’Amministrazione Naso. “ E’ opportuno- si legge nella mozione – fare un bilancio puntuale, preciso e obiettivo dell’attività politico-amministrativa del Sindaco e dei suoi tanti Assessori che si sono avvicendati nel tempo, al fine di dimostrare come il Sindaco abbia sostanzialmente disatteso le grandi aspettative della Città e le promesse della campagna elettorale, con un evidente arretramento in tutti i settori; quest’ultimo ha causato una grave sfiducia dei cittadini nei suoi confronti”. 

E però dieci firme non sono sufficienti, ne occorrono 15, e chi ha dimestichezza con la politica di casa nostra, ricorderà che la stessa sorte toccò a Mauro Mangano  (era febbraio 2015), e allora i firmatari erano 12. La sfiducia non passò, per un solo voto, ma non passò. 
Indignato il sindaco Naso, ma è il gioco delle parti : “Irresponsabili i consiglieri che hanno votato la sfiducia in un momento in cui tentiamo con sforzi enormi di uscire dalla crisi provocata dalla pandemia. Vergognoso sfiduciare un sindaco eletto dal popolo ( ma in questo caso la storia si ripete, e poco importa se stavolta a dirlo sia Nello Musumeci, ndr) come vergognoso è constatare che tra i firmatari c’è chi ha cambiato casacca, tradendo il mandato del popolo. Farebbero meglio a dimettersi e a lasciare spazio ad altri consiglieri”. 
Tra qualche giorno in Consiglio si voterà la sfiducia, vuoi vedere che non passa ? 

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