Giorno 20 novembre ’22, la professoressa Francesca Coluccio, Direttrice di Zona Franca, mi ha inviato un articolo non firmato, pubblicato on line da QT Sicilia, quotidiano telematico. La tipologia testuale è altamente denigratoria con quel tanto di sadico sarcasmo, che solo pochi sono capaci di saper ben utilizzare con cattiveria, per provocare mettendola in ridicolo la persona presa di mira. Vengo definito non solo Guest Star (ospite d’onore) ma anche celeberrimo (dove il linguaggio si fa improvvisamente aulico dando a capire che l’anonimo autore s’intende anche di superlativi!). Ma i toni si alzano sempre di più aggiungendo che ho perso il senso della realtà (cioè sono demente). Poi ancora mi si dice che io ho avuto il prurito di elogiare una mia ex alunna, la dottoressa Vanessa Genova. Dopo l’arsi, cioè la parte alta dell’accusa, segue lo scioglimento e risoluzione della vicenda (la sentenza con la sua motivazione). Scopriamo che il tutto è stato ordito, non per chiarire un dato evento storico, ma per l’invidia nei miei confronti poiché mi avrebbero fatto degli elogi immeritati in quanto ho attribuito alla dottoressa Genova il ritrovamento del libro Rosso e non all’avv. Pippo Cicero. Cosa non vera perché io intendevo attribuire a Genova la sua tesi intitolata appunto Il manoscritto ritrovato tant’è che dopo ho subito aggiunto ….. che era stato messo a disposizione dall’avv. Cicero. Cosa che si sarebbe potuta chiarire rivolgendomi una semplice domanda. In ogni caso avrei fatto tutto ciò per ottenere medagliette ed onori, a questo punto, immeritati perché ottenuti con inganno attraverso una subdola competizione (non so con chi!). Potrei rispondere con un tono altrettanto sarcastico (non credo altrettanto astioso) senza mai raggiungerne la bassezza morale delle accuse rivolte alla mia persona. Ma un interlocutore anonimo non merita nemmeno questa perdita di tempo. Di contro ho ricevuto tante manifestazioni di affetto e attestazioni di stima verso la mia persona da parte di amici, e anche solo conoscenti, che mi hanno ricompensato delle maldicenze scritte. Ho ricevuto, inoltre, varie telefonate di solidarietà, compresa quella dello stesso avv. Pippo Cicero, il quale affabilmente, chiarito l’equivoco, mi ha ribadito la sua vicinanza esortandomi a non dar peso a ciò che viene pubblicato sul Web. Però vorrei lo stesso dare alcuni chiarimenti:
- La visione completa della registrazione dell’evento, fatta a cura di Anita Rapisarda, mostra chiaramente che, dopo una mia premessa in cui affermo che bisogna incoraggiare i giovani laureati a far conoscere i loro lavori, aggiungo: come Vanessa che ha ritrovato il Libro Rosso scomparso nel 1927 a Paternò / messo a disposizione dall’avv. Pippo Cicero mentre il video accusatorio, appositamente abbinato al testo, viene tagliato a Paternò. (Il video completo invece avrebbe chiarito il senso della frase iniziale)
- Nel periodico Zona Franca del 15 maggio 2018 nell’articolo “Il manoscritto ritrovato” un originale contributo per la Storia di Paternò il sottoscritto ha già affermato (: Si chiarisce ancora la vicenda del Libro Rosso, scomparso dall’Archivio Storico di Paternò, nel 1927, e recentemente recuperato grazie all’avv. Giuseppe Cicero che, dopo averlo gelosamente custodito nella sua biblioteca privata, lo ha messo a disposizione della giovane studiosa per le sue ricerche. Quindi io avrei smentito verbalmente una dichiarazione già convalidata per iscritto ( https://zonafranca.me/wp-admin/post.php?post=6835&action=edit).
- La parte del testo, pubblicata per screditarmi, dove si racconta tutta la vicenda del ritrovamento del Libro Rosso a Palermo, era già stata trattata, per altro ampiamente, dall’Autrice in tutto il suo lavoro in cui ringraziava l’avv. Cicero per la sua disponibilità. Quindi si prende un testo, già da me conosciuto e recensito, per dimostrare che io, non avendolo letto, ho detto cose non vere.
- Infine si afferma una palese falsità quando si mette in evidenza che è stata fotocopiata una sola pagina poiché l’Autrice ha avuto il permesso di visionare e riprodurre fotograficamente tutto un documento da cui ha elaborato una sua originale tesi. Cosa che non poteva avvenire se si fosse trattato di una sola pagina.
- Ringrazio comunque l’anonimo autore paternese perché mi ha dato l’ennesima occasione di continuare, ancora, a impartire, seguendo le modalità in cui si sono susseguiti gli eventi, una significativa lezione di Storia: nel senso che una Verità è stata, con artificio, presentata come Falsa da qualcuno che aveva partecipato alla conferenza con Finzione. Resta, in ogni caso, con molto rammarico una inevitabile constatazione: si parla sempre del Bene che tutti vogliamo alla città di Paternò e alle possibilità che dobbiamo offrire ai giovani coinvolgendoli nella valorizzazione dei Beni Culturali per frenare il loro esodo dal natio borgo selvaggio. Polemiche di tal genere, distanti da equilibrati dibattiti culturali, potrebbero produrre, anzi hanno già prodotto l’effetto contrario provocando, sicuramente, l’allontanamento dalla Città di tanti giovani. Grazie!
Per il video integrale guarda la Diretta Facebook di Anita Rapisarda https://www.facebook.com/1354146946/videos/868520431238405/