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1978/ 2023, l’incontro tra i compagni di classe e il ruolo della scuola

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La scuola è stata storicamente il primo luogo dove il bambino oltrepassa il perimetro di vita familiare, per iniziare un percorso di formazione e socializzazione che lo accompagnerà nelle successive fasi di crescita, spesso fino al raggiungimento dell’età adulta. 
A differenza del nucleo familiare, dove il legame di sangue normalmente non ne prevede un allontanamento ma solo una evoluzione dei rapporti, la scuola nei suoi cicli formativi, ha un inizio e una fine, che spesso costituisce un allontanamento. Per questo chi opera nel mondo scolastico, i maestri, gli insegnanti, il personale direttivo, spesso perde la conoscenza delle evoluzioni che la formazione offerta produce, nel tempo, nei propri alunni. 
Questo è ancora più vero per le scuole primarie, dove  si entra bambini e si esce ragazzini pre-adolescenti, spesso privi di una dimensione individuale tale da dare un completo riscontro al complesso degli insegnamenti ricevuti in questa delicata fase scolastica. Rimane forte nel cuore delle maestre la speranza che tutti i semi piantate nei cinque anni, col tempo diano i propri frutti, non solo in termini di apprendimento e nozioni acquisite.
Per questo l’incontro del 7 gennaio scorso, dove gli ex alunni della sezione A, degli anni scolastici 1978-79/ 1982-83 del I circolo didattico “G. L. Radice” di Paternò, si sono riuniti per la prima volta nel quartesimo anno dall’esame di V elementare, presso il Ristorante “I Falconieri” di Paternò, va ben oltre il ritrovo tra compagni di classe. Infatti all’incontro, sono state invitate e hanno partecipato sia la loro Maestra Pina La Manna (tra le più stimate storicamente nel plesso scolastico), oggi di 81 anni, sia la Direttrice scolastica del tempo Concetta Minaldi, di 87 anni.
Attorno ai tavoli del locale, tra i piatti del menù appositamente allestito dallo chef Salvo Trovato, gli alunni oggi cinquantenni, o prossimi a diventarlo in questo 2023, hanno voluto esprime in maniera genuina il loro grazie alla loro maestra e all’istituzione scolastica, per gli insegnamenti ricevuti, che per ciascuno di loro sono stati fondamentali per la formazione individuale e professionale.
Con momenti di forte commozione, perché non è facile ritrovarsi dopo essersi persi di vista per quarant’anni, ciascuno ha espresso la propria gratitudine. Degli ex alunni, 21 erano fisicamente presenti all’incontro (alcuni arrivati appositamente lo stesso giorno prendendo l’aereo da Bergamo, Milano e Roma) altri, impossibilitati ad esserlo dall’influenza stagionale, dagli impegni di lavoro o dalle difficoltà della distanza, hanno partecipato a questo confronto con un apposito collegamento online.

Dopo i primi abbracci e saluti emozionati, si è iniziato con l’appello degli alunni, preceduto da un momento di preghiera, perché così era d’uso iniziare la giornata scolastica a quel tempo. La Maestra La Manna, seppur minata dalla malattia, ha proceduto a scorrere i cognomi dei suoi ex alunni di quel ciclo scolastico, riportati in un registro scolastico appositamente predisposto per l’occasione. Dove vicino alla “P” segnata in corrispondenza di ciascun presente dalla mano emozionata della maestra, gli ex alunni hanno poi apposto la propria firma.

Con la sua flebile voce la Maestra Pina, ha accompagnato alla chiamata di ogni nome un flash del suo ricordo, che in alcuni casi ha lascito senza parole: come fa la Maestra dopo tanto tempo a ricordare, ad esempio, che Nello era arrivato nella sua classe a seguito del trasferimento della sua famiglia da Tortorici a Paternò?

Salvatore Rapisarda (Salvuccio per i suoi compagni di scuola), insegnante presso l’Istituto “De Santis” di Paternò, ha letto, tremando per l’emozione, “la nostra storia elementare”. Un testo da lui predisposto dove nell’esprimere a nome di tutti la propria gratitudine per quegli anni ha ricordato i tratti degli insegnamenti ricevuti.

L’intervento di Salvo Rapisarda

Ad intervenire  anche Alessio La Manna, oggi brillante primario di cardiologia presso l’Ospedale S. Marco di Catania, che ha ricordato come quanto appreso in quegli anni non sia solo un ricordo, ma un insegnamento vivo e pulsante nel proprio quotidiano.
Anche Ionella Palumbo, collegata da Verona, ha voluto offrire le proprie riflessioni sull’importanza di quegli anni nella sua vita.
Tutti hanno seguito con partecipazione questo scambio di riflessioni, che  in conclusione hanno visto l’intervento lucidissimo e appassionato di Concetta Minaldi, di cui si riporta il video integrale perché merita di essere visto e divulgato.
La Direttrice, richiamando il ruolo essenziale che ha l’istituzione scolastica nella formazione di una comunità civile e democratica, ha sottolineato come spesso la scuola venga dimenticata. Non solo dagli alunni che l’hanno frequentata, ma soprattutto quando questi, diventati genitori o classe dirigente, non compiono quelle scelte necessarie a mantenere vivo e moderno questo “nido formativo” di origine. La scuola non è solo finalizzata a premiare il merito, a ricordato la Minaldi, ma soprattutto per gli anni di scuola obbligatoria, deve formare adeguatamente, con una cultura inclusiva, ogni individuo, per offrire le basi culturali e gli strumenti per inserirsi appieno nel contesto europeo. 
È un appello accorato, che va oltre l’occasione di questo incontro. Toccando la responsabilità di ciascuno, dimostra quanto, al di là del tempo, batta forte il cuore di chi la scuola la fa o l’ha fatta, sempre e al di là del tempo. Anche per questo, la necessità di un grazie concreto da parte di ciascuno di noi.

L’intervento della Direttrice Concetta Minaldi

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